Negli ultimi giorni si è tanto parlato delle nomine del Governo per le aziende partecipate. Secondo quasi tutti i media il ribasso che ha colpito ENEL è da attribuire al cambio al vertice dell’azienda. La domanda che ci siamo posti è questa: sono le nomine che hanno affossato un titolo azionario dal dividendo eccezionale o altro? Come spesso accade, le nomine sono il pretesto per giustificare qualcosa che sarebbe accaduto in ogni caso. Può sembrare strano, ma è così.
I motivi per puntare e non puntare su questo titolo azionario
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In base al consensus degli analisti che seguono l’azienda, l’Utile Netto per Azione (EPS) dovrebbe crescere notevolmente nei prossimi esercizi. Negli ultimi 12 mesi, infatti, le aspettative per il fatturato sono state riviste più volte al rialzo. Ciò indica un rinnovato ottimismo da parte degli analisti.
ENEL, poi, è di grande interesse per investitori in cerca di rendimento. Il dividendo distribuito dall’azienda, infatti, offre un rendimento di circa il 7%.
Tra i punti deboli, invece, c’è un rapporto debito/margine operativo lordo (EBITDA) relativamente elevato. Inoltre, negli ultimi dodici mesi, il consensus degli analisti è stato fortemente rivisto al ribasso. Allo stato attuale la raccomandazioni media è accumulare con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di oltre il 20%. C’è, però, un aspetto che deve fare riflettere. I prezzi obiettivo degli analisti del consensus differiscono notevolmente tra loro. Ciò suppone giudizi divergenti e/o una difficoltà nel valutare l’azienda.
Sono le nomine affossano un titolo azionario dal dividendo eccezionale o altro: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo ENEL (MIL:ENE) ha chiuso la seduta del 13 aprile a quota 5,757 €, in ribassi del 3,92% rispetto alla chiusura precedente.
Dal punto di vista grafico il ribasso registrato sul titolo era inevitabile. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni avevano raggiunto il livello di massima estensione rialzista dal quale la probabilità di un’inversione di tendenza è molto elevata.
Al momento, quindi, le quotazioni sono dirette verso area 5,7 €. La tenuta di questo livello potrebbe favorire la ripresa del rialzo. In caso contrario potremmo assistere a un’accelerazione ribassista. Da notare che sul titolo non si vedeva un ribasso così importante (tenendo conto anche dei volumi) dal settembre 2022.
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