Cattive notizie per chi percepisce regolarmente la ricarica mensile dei sussidi governativi. All’incirca sono 400.000 i contribuenti che perderanno il reddito di cittadinanza. Ciò secondo le ultime disposizioni del Governo che intende operare dei tagli sull’erogazione dei benefici economici a favore delle famiglie con redditi bassi. A breve partiranno controlli severi finalizzati a verificare che il beneficiario del reddito di cittadinanza si presenti alle convocazioni presso i centri dell’impiego. I furbetti del reddito di cittadinanza stanno ancora approfittando della sospensione dell’obbligo di presentarsi agli appuntamenti del centro di impiego.
Conviene ricordare che il diffondersi dell’epidemia del Covid-19 ha determinato la temporanea chiusura dei centri dell’impiego. Ne consegue che durante i mesi di lockdown i percettori dell’ammortizzatore non hanno ricevuto convocazioni. Non hanno dovuto recarsi pressi i centri dell’impiego per valutare proposte di lavoro, né per partecipare ad iniziative di inclusione sociale. Attualmente la riapertura dei centri per l’impiego implica che il percettore del reddito di cittadinanza si attenga con scrupolo ai doveri e agli obblighi. Nell’articolo “5 ragioni per cui si rischia di perdere il reddito di cittadinanza” il lettore potrà reperire informazioni per conservare il diritto al sussidio. Soprattutto adesso che sono 400.000 i contribuenti che perderanno il reddito di cittadinanza.
Sono 400.000 i contribuenti che perderanno il reddito di cittadinanza
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Non è difficile individuare i 400.000 percettori che rischiano seriamente di non ricevere oltre l’assegno mensile. L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sta ricevendo pressioni dal Governo. Ciò perché partano controlli per accertare che i beneficiari del sussidio si presentino alle convocazioni e soprattutto che accettino le offerte di lavoro. L’obiettivo è privare dell’assegno mensile i 400.000 contribuenti che non si rendono disponibili alla presa in carico. I beneficiari del reddito di cittadinanza che non rispondono alle convocazioni e che per tre volte rifiutano l’impiego perderanno così il diritto all’ammortizzatore.