Il caffè è il re della colazione, ma anche del dopopranzo per evitare di appisolarsi e fare la pennichella pomeridiana. Lungo, corto, nero o macchiato, intorno a questa bevanda si creano storie d’amore e d’amicizia, si riuniscono i vecchi conoscenti e si riconciliano gli animi. Il caffè è molto più di un modo per svegliarsi al mattino o per concludere i pasti, è un vero e proprio rituale.
Detto ciò però, noi italiani siamo molto attenti al tipo di caffè che consumiamo al bar, così come alla sua qualità. Ma come si riconosce un buon caffè da uno che invece non lo è? I nostri esperti di alimentazione si sono posti questa domanda ed ecco la loro risposta.
Soltanto un buon osservatore scoprirà se il caffè del bar è buono oppure no con la tecnica dell’occhio attento
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Come possiamo ben intuire dal titolo, abbiamo bisogno di avere “buon occhio”. Ciò significa che non bisogna lasciare al caso niente della nostra piccola tazzina e tutto, anche il minimo dettaglio, ha la sua importanza.
In un precedente articolo (link qui) si è detto che un buon caffè deve avere la cremina. Se questo è certamente vero, bisogna però aggiungere un piccolo dettaglio. Difatti, sarà necessario effettuare un vero e proprio test che purtroppo non tutti possono fare. Si tratta del test dello zucchero, secondo cui la qualità del caffè dipende dal tempo che lo zucchero impiega per scendere in fondo alla tazza. Maggiore è il tempo, migliore sarà la qualità della nostra bevanda.
Tuttavia, va da sé che chi consuma il caffè amaro non potrà fare questa semplice e curiosa prova.
Anche l’olfatto vuole la sua parte
Soltanto un buon osservatore scoprirà se il caffè del bar è buono oppure no con la tecnica dell’occhio attento, ma anche l’olfatto è importante. Non possiamo negarlo, una delle caratteristiche del caffè è il suo inconfondibile profumo che ci fa sentire subito a casa dovunque ci troviamo.
Anche in questo caso, è possibile riconoscerne la qualità semplicemente attraverso l’odore. Quando sa di bruciato o è acre, certamente non siamo davanti a una tazzina da dieci e lode.
L’aroma avvolgente si riconosce già dal primo “fiuto”, non serve assaggiarlo. Piccoli trucchi che ci agevoleranno la vita e ci faranno diventare dei veri intenditori delle colazioni al bar.