È risaputa la reticenza degli italiani nei confronti degli investimenti. Nel nostro Paese mancherebbe una vera e propria educazione finanziaria e la maggior parte dei risparmi viene lasciata giacere in maniera improduttiva sui conti correnti.
A segnalare tale fenomeno è la FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani); secondo i dati raccolti, alla fine del 2024 c’erano ben 1.364 miliardi di euro depositati sui conti correnti delle famiglie italiane e il valore sarebbe aumentato rispetto all’anno precedente. La propensione al risparmio, dunque, non mancherebbe e gli interventi della BCE (come la riduzione dei tassi di interesse) aiuterebbero a mettere da parte il denaro. Ma perché non viene investito?
Conti deposito: sono davvero l’alternativa più sicura alla liquidità?
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Avere un’eccessiva liquidità sui conti correnti è dannoso non solo per i risparmiatori (perché costretti a fare i conti con la perdita del valore dei soldi a causa dell’inflazione) ma anche per la Nazione, perché non contribuiscono alla crescita dell’economia.

Conti deposito: sono davvero l’alternativa più sicura alla liquidità?
La problematica è particolarmente sentita a livello europeo, tanto che le istituzioni stanno pensando a nuovi metodi per incrementare gli investimenti nei mercati di capitali. Una larga fetta di risparmiatori preferisce ancora puntare solo sui conti deposito a durata prestabilita, come emerge dal rapporto FABI. Tali strumenti sono visti come la soluzione migliore da coloro che hanno paura di mettere a repentaglio la liquidità, nonostante non presentino rendimenti elevati.
I conti deposito, infatti, sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi entro un limite massimo di 100 mila euro e, di conseguenza, vengono preferiti ad altre forme d’investimento, per la sicurezza che ispirano nei risparmiatori più scettici. Esistono, però, delle alternative decisamente più vantaggiose dei conti deposito.
3 metodi ancora sottovalutati per guadagnare sulla liquidità
Quali sono le soluzioni più sicure per investire i propri risparmi senza essere preda delle oscillazioni del mercato azionario? Dopo il recente taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, sarebbe opportuno tenere d’occhio questi 3 strumenti:
- BOT (Buoni Ordinari del Tesoro). Si tratta di titoli di Stato a breve termine, con durata di 3, 6 e 12 mesi. Rappresentano il giusto compromesso per coloro che hanno bisogno di liquidità ma, allo stesso tempo, vogliono far fruttare i loro risparmi. Possono, infatti, essere venduti in Borsa in ogni momento e la somma ricavata viene accreditata direttamente sul conto corrente indicato il giorno seguente la vendita. Sono più vantaggiosi dei conti deposito che, al contrario, sono caratterizzati da vincoli o penalità in caso di uscita anticipata. I BOT, inoltre, godono della tassazione agevolata al 12,5% e hanno un rendimento superiore al 2%.
- ETF a tassazione agevolata. Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono fondi comuni quotati in Borsa, che replicano gli indici delle società attive sul mercato azionario. Il tasso di interesse di tali strumenti finanziari è legato alla politica monetaria della BCE e, ora, è pari al 2,5%. Il rendimento viene riconosciuto quotidianamente in piccole somme. Anche sulle plusvalenze e gli interessi degli ETF si applica la tassazione agevolata al 12,5%, invece che al 26%.
- Gestione patrimoniale monetaria. Si tratta della soluzione meno conosciuta e un poco più complicata; per tale motivo, necessita di un’attenta consulenza finanziaria con un professionista del settore. In cosa consiste? Nella creazione di un determinato portafoglio di titoli obbligazionari ad alto rendimento e subordinati a breve e brevissimo termine. Ovviamente vanno verificati tutti i costi dell’operazione e gli eventuali rischi di perdita.