La crisi economica è sempre più accentuata con l’inflazione che, ormai, galoppa e non accenna a diminuire. Aumentano, quindi, i prezzi ma non gli stipendi. Ed è sempre più difficile arrivare a fine mese se non si rinuncia a qualche spesa. In questo mare di disperazione ogni tanto, però, arrivano buone notizie, come ad esempio il Bonus da 200 euro. Una erogazione di denaro da parte del Governo per contrastare, anche se in modo provvisorio, l’aumento del prezzo delle materie prime.
Gli stipendi, quindi, non si adeguano all’inflazione e i lavoratori dipendenti possono sperare in un aumento solo con il rinnovo del CCNL. Ma non sempre il rinnovo del contratto arriva entro tempi brevi. Si pensi, ad esempio, a quello del commercio e terziario che, ormai, è scaduto dal 2019. Ma sono in arrivo soldi fa 52 a 169 euro in busta paga per i lavoratori che non hanno avuto il rinnovo del contratto.
Indennità di vacanza contrattuale, di cosa si tratta?
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Durante la vacanza contrattuale al lavoratore spetta una indennità per salvaguardare il potere di acquisto dello stipendio. Si tratta, quindi, di un elemento aggiuntivo nella busta paga che, in modo provvisorio, adegua lo stipendio in attesa del rinnovo del contratto.
Nella Pubblica Amministrazione qualora manchi il rinnovo del CCNL, ai lavoratori si riconosce l’indennità di vacanza contrattuale. A prevederlo l’articolo 47 bis, al comma 2, del Decreto Legislativo 165 del 2001. Il beneficio ai dipendenti pubblici viene riconosciuto a partire dall’aprile successivo alla scadenza del contratto. E dura fino al successivo rinnovo. I dipendenti pubblici, quindi, stanno ricevendo un aumento lordo variabile da 4 a 8 euro al mese (da 52 euro l’anno a 104 euro l’anno).
Dal mese di luglio, però, questo importo arriva a raggiungere un range da 7 a 13 euro al mese (da 91 a 169 euro l’anno). Per i dirigenti gli aumenti sono leggermente superiori e raggiungono i 17 euro mensili.
Soldi da 52 a 169 euro in busta paga per questi lavoratori grazie all’indennità di vacanza
Se la IVC (indennità di vacanza contrattuale) non viene riconosciuta dal datore di lavoro cosa accade? Partiamo con il dire che al rinnovo del contratto di lavoro al lavoratore i benefici spettano dalla precedente scadenza. Supponiamo che un CCNL scaduto a maggio 2020 sia rinnovato solo a maggio 2022 prevedendo un aumento della paga giornaliera di 1 euro. Al lavoratore spetteranno gli arretrati dell’aumento a partire dalla scadenza. Nell’esempio riportato, quindi, al lavoratore al rinnovo del contratto, saranno pagati circa 730 euro di arretrati.
Se il lavoratore, però, nel periodo di scadenza del contratto ha percepito indennità di vacanza, la cifra spettante cambia. Dagli arretrati, infatti, bisogna scorporare le cifre anticipate dal datore di lavoro a titolo di IVC. L’aumento in questione già è stato annunciato per questa estate e spetterà a determinati lavoratori del settore pubblico. L’aumento per il rinnovo del contratto, tra l’altro, spetta anche a chi, durante la vacanza contrattuale è andato in pensione. In questo caso l’amministrazione pagherà gli arretrati spettanti. E l’INPS dovrà procedere alla ricostituzione della pensione.
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