Prima di prelevare i soldi contanti dal conto corrente ci facciamo mille domande. Le regole sono cambiate e ci sentiamo sempre osservati speciali tanto da ingenerare preoccupazioni. La paura di dover poi dare spiegazioni non tanto ai familiari ma all’Agenzia delle Entrate che può controllare i nostri conti correnti crea una situazione di imbarazzo con se stessi. Le novità introdotte dal Governo per contrastare l’evasione fiscale sono necessarie ma non bisogna vivere con la paura ogni qualvolta ci troviamo al bancomat oppure allo sportello bancario per prelevare soldi in contanti dal proprio conto corrente. Per i prelievi dei soldi contanti non esiste nessun limite ma se non si vuole essere soggetti a controlli vanno prese determinate precauzioni.
Evitare i controlli
Il limite al prelievo è fino 12.500 euro mensili. Da questa cifra in poi scatta la normativa antiriciclaggio. Per aggirare controlli in questo senso basta fare prelievi di somme pari o inferiori a questo limite. Ma è subentrata una nuova regola: le banche devono segnalare all’Unità di informazione finanziaria tutti i prelievi superiori a 10mila euro fatti nello stesso mese. Frazionare i prelievi dei soldi contanti nel mese non serve ad aggirare questa norma.
L’Unità di Informazione Finanziaria, non è un istituto nato a scopo fiscale, ma nasce per smascherare attività illecite. Tali segnalazioni, infatti, non vanno direttamente all’Agenzia delle Entrate, ma sono oggetto d’attenzione da parte della Procura della Repubblica che determina una lista di potenziali operazioni sospette.
Cosa cambia dal 1 luglio 2020
Fino al 30 giugno è possibile pagare i contanti fino a 3mila euro. Dal giorno dopo scatta la nuova norma e varrà fino al 31 dicembre 2021: si abbassa il tetto all’uso di contanti a 1.999,99 euro. Per chi deve fare pagamenti di importi superiori bisognerà optare per strumenti tracciabili come bonifici, assegni, carte di debito e carte di credito. Dal 1° gennaio 2022, il tetto si abbasserà ulteriormente a 1.000 euro.
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