Da sempre consideriamo i gatti nemici giurati dei topi, tanto è vero che spesso vi ricorriamo per combatterli. Eppure in tanti talvolta dubitano della loro abilità, anche a causa di alcune dicerie diffuse. A chiarire il rapporto tra gatti e topi una volta per tutte interviene però un’interessante e dettagliata ricerca. La risposta che ci fornisce è meno scontata di quanto potremmo immaginare.
Quando il gatto non c’è, i topi ballano recita un noto modo di dire. In effetti tutti riteniamo la presenza di un gatto in casa “una bella gatta da pelare” per i roditori. A radicare l’idea di questa naturale inimicizia dunque contribuiscono anche proverbi, rappresentazioni e film d’animazione. Basti pensare ai famosi Tom e Jerry. In realtà l’utilizzo dei mici contro i topi comincia fin dalle epoche più remote. La loro scaltrezza e agilità li ha consacrati quali portentosi cacciatori, ma è sempre vero?
La ricerca
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Spesso si dice che i gatti sterilizzati non attacchino i topi. In realtà questa sarebbe una diceria non comprovata, infatti a spingerlo alla caccia sarebbe un istinto innato, ricordiamoci che è un predatore. Infatti capita ci porti qualche preda, talvolta anche viva. Sarebbe una carineria affettuosa nei nostri confronti. Allo stesso tempo talvolta i suoi attacchi sono un modo di passare il tempo, quasi un diletto. Se sei sicuro che il gatto sia un infallibile cacciatore di topi però ci sono delle precisazioni da fare.
La Fordham University degli Stati Uniti avrebbe infatti condotto una ricerca al riguardo, pubblicata sulla rivista Frontiers. Coinvolta nelle indagini una colonia di più di 100 ratti insediatasi in un impianto di trattamento dei rifiuti e diversi gatti randagi. Di questi gli studiosi ne avrebbero individuati almeno 5, di cui anche 3 compresenti nella medesima giornata.
Lo scopo della ricerca sarebbe stato investigare circa le interazioni tra i due animali. Soprattutto miravano a comprendere se i gatti possano considerarsi davvero una soluzione contro i ratti urbani. Tramite alcune telecamere avrebbero osservato i comportamenti dei felini e dei roditori.
Non è sicuro che il gatto sia un infallibile cacciatore di topi
I ricercatori avrebbero ricavato 306 video in un arco di 79 giorni. Nonostante la grande quantità di ratti e l’assoluta frequentazione felina del luogo, vi sarebbero stati solo 20 episodi di inseguimento. Ad attaccare i ratti solo 2 gatti, per un totale di 3 tentativi di cui solo 2 conclusi con l’uccisione del topo. Secondo i ricercatori i mici potrebbero essere anche degli ottimi cacciatori ma non sempre vi si cimentano. Vi sarebbero alcune condizioni che li farebbero desistere.
Nel caso dello studio in questione, il gioco potrebbe non valere la candela. Uccidere un ratto, date le sue grosse dimensioni e la capacità di difendersi, sarebbe impegnativo. Un dispendio di energia da affrontare solo per forte fame e assenza di altre prede più facili. Tra queste rientrerebbero uccellini ma anche i topi di peso inferiore. Quindi contro quest’ultimi sarebbero nostri validi alleati, sebbene esistano altri rimedi per allontanarli. Anche perché dovremmo evitare che il gatto mangi topi, poiché potrebbero avere ingerito del veleno o trasmettergli malattie.
Vi è da aggiungere però un’altra osservazione ricavata dagli studiosi. La presenza dei gatti, anche nel caso dei ratti, influenzerebbe i loro movimenti. Dopo l’avvistamento dei felini si sarebbero fatti vedere meno in giro e si sarebbero mossi principalmente verso la tana.