Nell’ultimo periodo abbiamo parlato molto di assegno unico e delle sue condizioni.
I primi pagamenti sono previsti proprio per il mese di marzo e questo ha creato molta attenzione intorno all’argomento.
Infatti, chi entro il 28 febbraio ha inoltrato la domanda inizierà a ricevere gli assegni entro la fine del mese.
Per la domanda erano richiesti una serie di documenti specifici utili ai fini della formulazione dell’ISEE.
Sulla base di questa, infatti, vengono erogati i contributi familiari.
È possibile che per errore, o volontariamente, la situazione economica di un nucleo familiare venga ritoccata.
In questo caso quella famiglia non avrebbe diritto al sostegno nella sua totalità, essendo l’assegno ridotto gradualmente in base proprio all’ISEE.
In questi casi si rischia di perdere l’assegno in toto. È bene, quindi, sapere che l’INPS farà dei controlli.
Come avvengono i controlli
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La verifica dovrà essere fatta entro il 15 marzo perché proprio l’Istituto ha garantito l’erogazione a partire da quella data.
Dovranno, quindi, essere rilasciate molto velocemente le istruttorie e di conseguenza anche i controlli dovranno avvenire rapidamente.
Questo presuppone che si svolgeranno a campione, seppur massicci, viste le 2,7 milioni di domande ricevute.
Saranno 12 le banche dati che verranno consultate e che automaticamente verificheranno i requisiti dichiarati.
Si rendono necessari anche controlli incrociati con altri Ministeri per poter verificare le dichiarazioni fatte nelle domande. Sia per la scuola, sia per il lavoro e anche con l’Interno in caso di cittadini non europei.
Una volta fatto questo, procederà l’INPS a verificare i requisiti di pensione, lavoro e finanziari accedendo alla banca ISEE.
Con l’esperienza del reddito di cittadinanza, si prevede anche un ulteriore controllo per analizzare il rischio di frode a cui è soggetto l’assegno.
Cosa succede se da queste verifiche dovessero emergere incongruenze o mancanze di requisiti?
Si rischia di perdere l’assegno unico se non siamo in regola con questi controlli che sta facendo l’INPS
Le domande che rispondono ai requisiti verranno accolte, le altre potranno invece essere respinte, decadute o persino rinunciate.
Se ci viene comunicato che sono in evidenza alla sede o al cittadino, potremmo comunque vederle accettate una volta risolto il problema.
È normale, soprattutto se abbiamo agito da soli, che la domanda possa non essere completa o riportare errori. È facile che in questi casi basti solo rimediare al problema. Uno comune sembrerebbe essere l’inserimento di IBAN sbagliati, poiché non intestati al beneficiario.
Questo è molto importante per non essere esclusi.
Infine, nel caso in cui avessimo inserito dati appositamente errati per provare ad ottenere un beneficio che non ci spetta, questo potrebbe sfociare nel penale.
In questo caso, ovviamente, ci sarà il rifiuto della domanda e potremmo ricevere sanzione penale per il reato commesso.