Si può fare un bonifico ad un parente con la causale prestito infruttifero? Ecco l’errore

prestito soldi a parente

Un dubbio ricorrente: ma, ad un privato e ancor di più ad un parente è possibile prestare soldi? Proiezionidiborsa, affronta la delicata questione del trasferimento fondi in famiglia, soffermandosi sui possibili errori di valutazione in cui incorre chi fa questo tipo di bonifico. Si può fare un bonifico ad un parente con la causale prestito infruttifero? Ecco l’errore che si commette quando non si valutano alcuni effetti giuridici.

Innanzitutto, il prestito di una somma di denaro è attività esclusiva delle Istituzioni finanziarie. Per esercitare il credito bisogna essere iscritti ad un albo tenuto presso la Banca d’Italia. Ergo, non è concesso prestare soldi quale attività quotidiana.  A scanso di equivoci, è bene precisare che la conseguenza è un processo penale.

Il mito del prestito tra privati

Ciò premesso, in determinate circostanze, occasionalmente, sarà possibile effettuare un prestito. Chiaramente, considerando che l’occhio attento del Fisco è in ogni dove (leggi anagrafe unica e segnalazioni delle banche), bisogna adottare la forma scritta. Non basta, bisognerà, poi, registrare il contratto di mutuo tra privati all’Agenzia delle Entrate e pagare le relative imposte e tasse. Poi, eventualmente si potrà effettuare il bonifico con la causale prestito infruttifero. Ma basta?

In teoria, la forma scritta potrebbe bastare ma, in realtà, soprattutto in caso di somme consistenti, i soggetti deputati al controllo, approfondiscono. In primis, si verificherà la coerenza della causale con l’utilizzo della somma di denaro. Se si scrive prestito infruttifero per acquisto auto, si verificherà l’eventuale emissione di circolare o assegno a favore di una concessionaria.

Si può fare un bonifico ad un parente con la causale prestito infruttifero? Ecco l’errore

Ma, ancor di più, quando il prestito è fatto ad un parente, magari un figlio bisogna tener conto che un prestito prevede una restituzione. Seppur senza sinallagma, è prevista la restituzione entro un termine. Orbene, se la parte ricevente non sarà in grado di restituire la somma, per le condizioni soggettive ed oggettive, allora la transazione rappresenta una donazione. Esempio, è il caso di un prestito effettuato ad un disoccupato. È del tutto evidente l’impossibilità a restituire.

Nel caso delle donazioni, beh, si applicherà la relativa normativa fiscale, comprensiva di sanzioni. Occhio, quindi, perché, a volte, in caso di prestiti tra familiari, è meglio chiamare il prestito infruttifero con il proprio nome: donazione. Non si innescano meccanismi “strani” e si sconta una franchigia di un milione di euro.

 

Approfondimento

Attenzione a non compiere questo errore quando si effettua un bonifico tra parenti 

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