Il paziente con malattia oncologica può ottenere agevolazioni, esenzioni e la possibilità di accedere alla pensione anticipata per l’invalidità ingenerata dal tumore? L’assistito può far leva sul prepensionamento per malattia oncologica, può fruire dei benefici economici ed assistenziali o dell’indennità di accompagnamento che l’Inps eroga?
Tanto l’Organizzazione mondiale della sanità quanto la Commissione europea sono al lavoro per definire e attuare politiche di controllo e prevenzione dei tumori. Ciò perché su scala mondiale le patologie oncologiche mietono innumerevoli vittime che, secondo stime e proiezioni, dovrebbero raggiungere i 21,6 milioni di casi nel 2030.
Le gravi alterazioni psicofisiche legate ad alcune forme tumorali spesso hanno un’incidenza negativa sulla capacità lavorativa dei pazienti. In considerazione di ciò gli assistiti italiani si chiedono se si può andare in pensione anticipata per malattia oncologica.
I malati di tumore in Italia
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Attualmente il cancro rappresenta la principale patologia a livello globale e in Italia si registra la presenza di più di 3.300.000 pazienti affetti da tumore. Il che equivale a dire che il 5% dei contribuenti italiani ingaggia quotidianamente una strenua azione di resistenza all’avanzata della malattia.
Dal report “I numeri del cancro in Italia 2018” a cura dell’Associazione italiana di oncologia medica emergono dati sconfortanti. Nonostante l’adozione di nuove cure e di strumenti diagnostici più sofisticati si evince un netto incremento del numero di malati rispetto al 2013.
Si può andare in pensione anticipata per malattia oncologica?
La diagnosi di un malattia oncologica non è di per sé condizione sufficiente per poter avanzare richiesta di un anticipo pensionistico. Tuttavia esistono situazioni particolari che garantiscono al paziente la fruizione del prepensionamento. L’Inps riconosce difatti il diritto ad un trattamento previdenziale allorquando a seguito della patologia oncologica il paziente riporta una sensibile riduzione della capacità lavorativa.
Pur non godendo del diritto al prepensionamento, il malato di tumore può in alcuni casi richiedere l’assegno pensionistico di invalidità. Nello specifico, l’assegnazione della pensione di invalidità tiene conto di 3 differenti percentuali di inabilità. L’11% in presenza di una modesta alterazione del funzionamento psicofisico, il 70% quando le alterazioni sono più gravi, ma la prognosi è positiva. La percentuale di invalidità sale al 100% allorquando nonostante l’asportazione del tumore la prognosi si conferma essere del tutto negativa