Si potrebbe prevenire con un nuovo farmaco questa malattia che porta contrazioni muscolari e perdita di sensibilità e che dipenderebbe da 2 cause sbalorditive

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È una malattia degenerativa terribile e colpisce persone di ogni età, ma soprattutto adulti tra i 20 e i 40 anni. Sono 2,8 milioni le persone che ne soffrono nel Mondo e 130 mila solo in Italia. La sclerosi multipla consiste in una reazione delle difese immunitarie, che colpiscono il sistema nervoso scambiando alcuni suoi componenti per agenti estranei. Questa infiammazione danneggia la mielina, cioè la guaina che circonda le cellule nervose creando delle placche che diventano cicatrici quando la situazione si cronicizza. Al momento non esistono cure, ma gli studi si sono concentrati su 2 cause in particolare e un vaccino che combatterebbe una di queste potrebbe aprire nuovi scenari in materia di prevenzione.

Metalli pericolosi

Alcuni studi recenti hanno cercato di approfondire i collegamenti tra l’accumulo di metalli pesanti e la comparsa di patologie neurodegenerative come sclerosi multipla, morbo di Parkinson e Alzheimer. I ricercatori hanno notato uno squilibrio tra alcuni metalli presenti nell’organismo colpito da queste patologie. Queste malattie degenerative avrebbero origine da un insieme di cause finora non chiarite con precisione. I metalli che hanno attirato l’attenzione sono il mercurio, il piombo e l’arsenico. In particolare è stato notato che alcuni metalli nel sangue diminuiscono con la comparsa della malattia, mentre la concentrazione di piombo aumenta significativamente.

Un’analisi approfondita è stata fatta sulle otturazioni in amalgama formate da combinazioni di metallo come argento, mercurio, stagno e rame. Un tempo molto diffuse, sono state ora quasi del tutto sostituite da altri materiali. Nonostante gli studi non abbiano portato risultati concreti in questa direzione, un Decreto interministeriale del 2020 ha portato avanti il Piano Nazionale per l’eliminazione dell’amalgama. Si tratta di un adempimento al Regolamento europeo sul mercurio. Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di stabilire delle misure attraverso cui eliminare gradualmente l’utilizzo di questa pratica.

Si potrebbe prevenire con un nuovo farmaco questa malattia che porta contrazioni muscolari e perdita di sensibilità e che dipenderebbe da 2 cause sbalorditive

Uno studio americano molto importante ha dimostrato il legame tra infezione EBV e sclerosi multipla. Il virus Epstein-Barr era ritenuto un fattore di rischio per la comparsa della sclerosi multipla e questo studio ne ha dato conferma. In particolare, sviluppare la mononucleosi in età adulta porterebbe maggiori rischi di malattia degenerativa rispetto al virus contratto durante l’infanzia. Le cause per cui questo virus attaccherebbe le cellule del sistema immunitario sono ancora da stabilire, ma le conseguenze sulla demielinizzazione apparirebbero certe. Secondo lo studio, il rischio di sclerosi multipla è 32 volte superiore per gli adulti che hanno contratto la mononucleosi rispetto a chi non l’ha avuta.

Si parla di aumento di probabilità, quindi il collegamento tra virus e malattia degenerativa non è automatico. Ma i danni alla mielina in coloro che hanno sviluppato anticorpi EBV sono risultati maggiori. Questa scoperta ha sorpreso gli addetti ai lavori. A tal punto che sarebbe in fase di studio da parte di Moderna un vaccino per il virus Epstein-Barr. E in questo modo si potrebbe prevenire con un nuovo farmaco anche la sclerosi multipla.

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