Il varicocele è una patologia che interessa l’apparato riproduttivo maschile, che si manifesta con un rigonfiamento anomalo delle vene del testicolo. Questo disturbo coinvolgerebbe circa il 15% della popolazione maschile adulta e potrebbe causare diversi sintomi, anche molto fastidiosi.
Infatti, potrebbe comparire dolore sordo al testicolo interessato, che a volte potrebbe anche risultare più piccolo rispetto all’altro. Inoltre, si potrebbe avvertire un senso di pesantezza e fastidio, soprattutto dopo sforzi fisici, o dopo esser stati seduti, o in piedi, per molto tempo. Quando il varicocele è di grado elevato, infine, le vene a livello del testicolo potrebbero risultare palpabili e ben visibili.
Quali potrebbero essere le cause del varicocele?
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Il varicocele potrebbe essere causato da un anomalo reflusso di sangue che parte dalla vena renale sinistra fino al testicolo. Questo fenomeno, a sua volta, provocherebbe un ristagno di sangue, una scarsa ossigenazione dei tessuti e un aumento della temperatura. Tali fattori potrebbero portare ad una diminuzione non solo della quantità del liquido seminale, ma anche della qualità. Infatti, una delle conseguenze più gravi del varicocele sarebbe proprio l’infertilità.
L’origine di queste cause, tuttavia, non è ancora del tutto chiara. In generale, si pensa che ci sia una congenita debolezza delle pareti venose, associata ad un’incontinenza delle valvole. Queste ultime, soprattutto in età puberale (quando i testicoli crescono più rapidamente), possono causare una dilatazione anomala delle vene.
Si potrebbe curare il varicocele nel 98% dei casi effettuando soltanto una semplice operazione
Per non compromettere la fertilità e la salute del testicolo interessato, è necessario diagnosticare precocemente il varicocele. Lo si può fare sottoponendosi alla visita di un medico specialista che potrebbe richiedere un’ecografia testicolare o, se necessario, uno spermiogramma. Per il trattamento, invece, esistono numerose tecniche, ma la più efficace al momento sembrerebbe essere l’embolizzazione.
Si tratta di una procedura indolore, di appena 30 o 40 minuti, eseguita in regime ambulatoriale, in cui il radiologo effettua inizialmente una puntura della vena femorale. Dopo di che, inserisce un catetere, grazie al quale si arriva fino alla vena malata. Qui, infine, vengono introdotti degli agenti embolizzanti in grado di chiudere il baso patologico. Il tutto viene eseguito sotto controllo radiologico.
Grazie a questa procedura, quindi, si potrebbe curare il varicocele nel 98% dei casi e, solitamente, senza complicanze significative. Ricordiamo, infine, che questo trattamento sarebbe indicato soprattutto per i pazienti con varicocele di grado 3 e 4.
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