Si possono versare 3000 euro in contanti in banca?

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Si possono versare 3000 euro in contanti in banca? Chi ha ricevuto 3000 euro in regalo o per un lavoro che ha svolto li deve conservare in casa o si possono versare in banca anche tanti contanti? Bisogna rispettare un limite al versamento di soldi? Si possono versare allo sportello automatico ATM oppure rivolgersi al funzionario bancario? Versare 3000 euro in contanti espone al rischio di controlli fiscali? Occorre giustificare il modo in cui ci si è procurati il denaro e dichiarare da chi proviene?

In un precedente articolo abbiamo suggerito ai nostri lettori “Come giustificare il versamento di contanti sul conto corrente?”. Perché il Fisco ha dichiarato guerra ai contribuenti che non pagano le tasse. Così come sta lottando per evitare il riciclaggio di denaro sporco da parte della criminalità organizzata. Bisogna quindi dapprima informarsi se si possono versare 3000 euro in contanti in banca per non diventare bersaglio di accertamenti fiscali.

Si possono versare 3000 euro in contanti in banca?

Chi si ritrova per le mani una quantità di contanti e non vuole custodirli in casa o in una cassetta di sicurezza può depositarli in banca. Qualunque correntista può versare 3000 euro o somme superiori sul proprio conto corrente. Ciò perché  il limite dell’uso di contanti che scatterà a giorni dal 1° luglio 2020 non riguarda il deposito di somme sul conto. La soglia massima di 2000 euro riguarda esclusivamente i pagamenti e gli acquisti in contanti. Ne consegue che per spese superiori a 1.999,99 euro si dovrà ricorrere necessariamente ai pagamenti elettronici se si vogliono evitare sanzioni salatissime.

Fermo restando la libertà di versare 3000 euro sul conto è tuttavia doveroso avvisare il lettore dell’esistenza di una specifica normativa bancaria. In presenza di difformità o omissioni nella dichiarazione dei redditi l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere agli istituti bancari informazioni sui depositi di un contribuente.

Ciò secondo quanto statuisce il dettato dell’articolo 35 del D.P.R n. 600/1973 che autorizza istituti bancari e postali a fornire resoconti sulle giacenze. Soprattutto nel caso in cui da “elementi in possesso dell’ufficio risulta che il contribuente ha conseguito nel periodo di importa ricavi o altre entrate, rilevanti per la determinazione dell’imponibile, per ammontare superiore al quadruplo di quelli dichiarati”.

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