Si possono ricordare e interpretare i sogni per capire se si tratta di quelli premonitori e perché non è utile raccontarli prima di mezzogiorno

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Pochi sanno che i sogni potrebbero aumentare la resilienza psicologica di fronte allo stress, ridurre l’ansia e aumentare la fiducia in se stessi. Si parla in questo caso dei sogni lucidi, cioè autoindotti. Esistono infatti delle tecniche per imparare a controllare il proprio viaggio tra realtà e attività onirica. C’è però chi sostiene che i sogni lucidi possano essere dannosi in quanto potrebbero indurre confusione e disturbi del sonno.

Ma i sogni che tutti noi facciamo, ogni notte, non possono essere dannosi. Anche se al risveglio non ricordiamo nulla, possiamo star certi che durante il sonno la nostra mente ha viaggiato. Talvolta accade che appena si aprono gli occhi si rammenti ogni dettaglio, che però poi svanisce.

Si possono ricordare e interpretare i sogni per capire se si tratta di quelli premonitori e perché non è utile raccontarli prima di mezzogiorno

Per aprire una riflessione sulla nostra attività onirica può essere d’aiuto tenere un diario dei sogni. Il taccuino dovrebbe restare sul comodino affinché si possa annotare ogni particolare appena svegli.
Appuntare ricordi e sensazioni avuti durante il sogno potrebbe essere d’aiuto a capirne l’evoluzione e favorirne l’interpretazione.

Esistono sogni che più di altri condizionano l’umore al risveglio. In alcuni casi accade che ciò che sogniamo possa modificare anche il nostro comportamento nei confronti di altre persone. Questo denota attenzione verso noi stessi e sensibilità spiccata verso il nostro mondo onirico.
Inoltre, grazie al sogno, si potrebbe prendere coscienza della reale situazione di alcune relazioni interpersonali. I sogni che fanno vivere grandi emozioni devono trovare uno sbocco nella quotidianità in quanto i 2 mondi vivono in continua osmosi.

Quando si scrive sul diario dei sogni non si deve badare alla sintassi. Anche frasi scollegate e senza una corretta forma linguistica potranno assumere un senso, se rilette successivamente.

Sembrerà strano ma ripetere nella mente il proposito di ricordare i sogni al risveglio, potrebbe aiutare a rammentare cosa è accaduto durante il viaggio onirico. Proviamo a farlo ogni sera prima di addormentarci. Appena si apriranno gli occhi al mattino dovremo dedicare i primi secondi a riavvolgere il nastro nella mente. Probabile che riapparirà tutto come un film e potremo appuntarlo sul diario.

Legame tra mondo onirico e realtà

Ricordare e interpretare i propri sogni è un processo che richiede del tempo. Non bisogna deporre le armi al primo insuccesso. Infatti si possono ricordare e interpretare i sogni anche dopo settimane di tentativi. Raccontare i propri ricordi onirici ed ascoltare quelli del partner o di amici aiuterebbe a stimolare e sensibilizzare la mente.

La tradizione popolare sconsiglia di raccontare i sogni prima di mezzogiorno. Sembrerebbe infatti che potrebbe portare sfortuna.
Pare che se un sogno nefasto dovesse essere raccontato prima di mezzogiorno, potrebbe avverarsi. Se invece il sogno fosse positivo, raccontandolo prima di quell’ora farebbe avverare il contrario, rendendolo funesto. Come diceva Eduardo De Filippo: “essere superstiziosi è da ignoranti; ma non esserlo porta male”.

Se un sogno è ricorrente ed emotivamente coinvolgente potrebbe essere un sogno premonitore. Il condizionale è d’obbligo perché è impossibile affermarlo con certezza. Neanche Jung e Freud erano d’accordo su cosa fossero i sogni premonitori.

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