Quando ogni anno si effettua la dichiarazione dei redditi, una delle voci più consistenti per la richiesta di detrazioni riguarda le spese sanitarie e mediche. Ciascuno contribuente che inserisce nel modello 730 i dati relativi alle spese sostenute, potrà beneficiare dell’agevolazione. Grazie alle detrazioni, infatti, è possibile sottrarre all’imposta lorda una quota che tende ad abbassare l’IRPEF dovuta. In questo senso allora è utile sfruttare al meglio le spese effettuate senza rischiare di pagare più tasse del dovuto. Difatti si possono ottenere più soldi dalle detrazioni IRPEF per spese sanitarie con questa soluzione che pochi conoscono e che di seguito illustriamo.
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Quando si parla di detrazioni fiscali a cui il contribuente può accedere, è bene sottolineare alcuni aspetti preliminari affinché si possa avanzare il diritto. Il risparmiatore che porta in detrazione le spese mediche e sanitarie a fine anno deve anzitutto superare la cosiddetta franchigia. In un articolo precedente abbiamo illustrato che coloro che non superano il tetto minimo di franchigia, purtroppo non possono fruire delle detrazioni fiscali.
La franchigia è quella quota minima che si sottrae all’ammontare della spesa e sulla quale non è applicabile la detrazione. Altro aspetto da non trascurare riguarda le modalità di pagamento. Fatta eccezione per medicinali, dispositivi medici e alcune spese sanitarie, tutte le altre spese richiedono pagamenti tracciabili per le detrazioni. Nell’ottica del miglior utilizzo possibile di questi sistemi, in alcuni casi è possibile portare in detrazione anche le spese sanitarie che riguardano terze persone. Lo abbiamo spiegato nell’articolo “La vantaggiosa soluzione per ottenere detrazioni fiscali su spese mediche pagate da altri”. Ebbene, sulla scorta di simili autorizzazioni, vediamo in quali altri casi l’Agenzia delle Entrate permette di massimizzare i benefici dell’agevolazione fiscale.
Si possono ottenere più soldi dalle detrazioni IRPEF per spese sanitarie con questa soluzione che pochi conoscono
Se da un lato ci sono contribuenti che non riescono a superare la franchigia, dall’altro molti presentano somme importanti da portare in detrazione. Immaginiamo, ad esempio, tutte quelle persone che abbiano dovuto sostenere spese odontoiatriche onerose o cure e interventi particolari. In questi casi, l’ammontare della detrazione calcolata potrebbe determinare situazioni di incapienza.
Ciò significa che l’importo potrebbe non essere detraibile in unica soluzione in quanto più alto dell’imposta dovuta. Per non rischiare di perdere la quota eccedente, è possibile dividere l’ammontare della spesa in quattro quote annuali. Come specifica la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7 del 25 giugno 2021, le spese mediche possono fruire della detrazione IRPEF del 19%. A ciò si aggiunge anche la possibilità di rateizzare la spesa se l’ammontare di quest’ultima supera complessivamente i 15.493,71 euro, al lordo della franchigia. In questa somma rientrano le spese che il cittadino segna nei righi E1, E2 ed E3.
In simili circostanze la detrazione si può dividere in quattro quote annuali di pari importo, come ribadisce la circolare n. 1/E del 3 ottobre 2001. per fruire della ripartizione nelle 4 quote, si dovrà barrare l’apposita cartella. Nel caso in cui l’ammontare della detrazione complessiva dovesse superare la quota IRPEF da pagare, la rateizzazione potrebbe essere una buona soluzione. Resta fermo che una volta scelta, la rateizzazione resta irrevocabile e non può subire variazioni nel corso del periodo selezionato. In simili circostanze, è possibile ricorrere all’ausilio del proprio consulente di fiducia, patronato o CAF.
Approfondimento
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