La storia di Mario, pensionato, ha quasi dell’incredibile, ma è una cosa che può accadere a tutti noi. Un evento che potrebbe metterci in grossa difficoltà e riguarda il ricevere somme di denaro che non ci spettano. Cosa accade se sul conto corrente ci vengono accreditati dei soldi che non sono chiaramente nostri? Si dovrebbero restituire?
Si dovrebbero restituire 45.000 euro accreditati per errore sul conto corrente?
Indice dei contenuti
Immaginiamo una mattina di aprire il conto corrente e di trovare accreditata una cifra importante, per esempio 45.000 euro. Cosa fare? Capendo che non sono soldi nostri, la prima cosa sarebbe compiere una verifica presso la banca. Sicuramente è un errore. Ma si potrebbe anche fare finta di nulla, attendere e spendere questi soldi se non arrivasse nessuna comunicazione dalla banca.
Questo evento accade più spesso di quanto si creda. È successo a Mario, pensionato di Imperia. Una mattina sul conto si è ritrovato 45.000 euro. Pensando al bonifico del figlio dalla Germania, importo legato a un indennizzo, ha speso tutti i soldi. La banca dopo circa un mese si è accorta dell’errore e ha chiesto la restituzione al cliente, che però aveva già speso il denaro. La domanda è legittima: si dovrebbero restituire 45.000 euro accreditati per errore sul conto corrente?
È legittimo trattenere i soldi non nostri?
Cosa rischia chi si trattiene dei soldi accreditati per errore sul suo conto? Si potrebbe pensare che possa scattare l’appropriazione indebita. Ma nel 2019 la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza chiarificatrice, la n. 8459/2019. La Cassazione indica chiaramente che non è sufficiente la semplice mancata restituzione delle somme in qualunque forma ricevute, per fare scattare l’appropriazione indebita.
Ma, nella stessa sentenza si cita l’articolo 2033 del codice civile. Questo articolo fa riferimento all’indebito arricchimento, in particolare all’indebito oggettivo. Nell’articolo 2033 viene spiegato chiaramente come in caso di pagamento non dovuto, chi ha ricevuto la somma non ha diritto a trattenerla. Secondo l’articolo del codice civile, in caso di indebito oggettivo, non essendoci un debito, non ci può essere un pagamento. Ne consegue che chi ha pagato, è nel diritto pieno di ricevere la restituzione della somma erogata erroneamente. Non solo. Sempre nell’articolo 2033 si indica che il pagante ha diritto non solo alla restituzione della somma ma anche degli interessi dal giorno del pagamento.
Approfondimento