Si diffonde l’allarme mutui, ecco cosa potrebbe accadere adesso dopo l’ultimo rialzo dei tassi della BCE

Si diffonde l'allarme mutui

La BCE ha alzato i tassi di sconto per il decimo mese consecutivo, portandoli al 4%. Il rialzo dei tassi avrà conseguenze pesanti per tutti coloro che hanno dei mutui o per chi fosse intenzionato ad accenderlo. Ecco lo scenario che si prospetta, ma anche delle possibili soluzioni.

La Banca Centrale Europea (BCE) il 15 giugno 2023 ha attuato una nuova stretta monetaria, innalzando di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Si tratta del decimo rialzo consecutivo da luglio 2022. Ora il tasso principale è al 4%, il più alto dal 2008. La BCE ha motivato la sua decisione con la necessità di contrastare l’inflazione elevata e riportarla al suo obiettivo del 2% nel medio termine. Ma quali sono le conseguenze del rialzo dei tassi per i mutui? Quanto saliranno le rate dopo l’ultimo aumento? Cosa potrebbe fare adesso chi ha un mutuo?

Le conseguenze del rialzo dei tassi per i mutui

Il rialzo dei tassi della BCE si ripercuote direttamente sui mutui a tasso variabile, che sono legati all’andamento dell’Euribor, il tasso interbancario europeo. L’Euribor segue infatti le mosse della BCE e tende a salire quando la Banca Centrale alza i suoi tassi.

Questo significa che chi ha un mutuo a tasso variabile vedrà aumentare la quota interessi della sua rata e quindi il costo totale del finanziamento. Al contrario, chi ha un mutuo a tasso fisso non subirà variazioni nella sua rata, ma dovrà pagare un costo maggiore se vorrà estinguere anticipatamente il mutuo o se vorrà passare a un altro istituto di credito.

Si diffonde l’allarme mutui, scopri quanto saliranno le rate secondo le stime

Per scoprire quanto saliranno le rate dei mutui dopo l’ultimo aumento dei tassi, possiamo fare riferimento alle stime delle associazioni di consumatori e bancarie. Secondo alcuni studi, l’ultimo rialzo dei tassi comporterà un aggravio medio annuo di circa 250 euro per i mutuatari con un finanziamento di circa 125.000 euro a 25 anni.

La FABI, Federazione Autonoma Bancari Italiani, ha fatto un calcolo dell’incremento a fine 2023. Con questo aumento, e con quelli precedenti, la rata di un mutuo variabile alla fine dell’anno potrebbe essere maggiore del 70% o 80% rispetto ad un anno prima. Per esempio, una rata di 500 euro al mese a gennaio, a fine dicembre potrebbe raggiungere anche i 900 euro.

Cosa potrebbe fare adesso chi ha un mutuo

In ogni caso, l’aumento delle rate dipenderà dalla struttura del mutuo, tuttavia adesso si diffonde l’allarme mutui ed è comprensibile. Chi volesse conoscere con precisione di quanto aumenterà la sua rata, il suggerimento è prendere un appuntamento con il consulente bancario. Chi ha un mutuo a tasso variabile e vuole difendersi dal rialzo dei tassi della BCE ha diverse opzioni a disposizione.

Una possibilità è quella di passare a un mutuo a tasso fisso, che offre maggiore stabilità e prevedibilità delle rate. Tuttavia, questa soluzione comporta dei costi di surroga o di estinzione anticipata e richiede una nuova valutazione del merito creditizio da parte della banca. Questa scelta potrebbe pagare in caso di ulteriori aumenti dei tassi nei prossimi mesi. Se l’importo della rata si rivela eccessivo, un’altra opzione potrebbe essere allungare il mutuo, abbassando la quota mensile della rata.

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