È necessaria una riforma delle pensioni per non ritrovarsi, bruscamente, a dover fare i conti con la Legge Fornero il prossimo anno. Con i suoi rigidi paletti e con poche possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. E proprio per questo motivo già dal 2019 si sta pensando ad una riforma. Che, però, fino ad ora non c’è stata. E pandemia prima e conflitto ucraino dopo, anche quest’anno la discussione non è stata ancora affrontata. Lasciando di fatto i lavoratori italiani in una delle più terribili incertezze: sarà possibile andare in pensione prima? A 58 anni, per esempio. Ma per ora una risposta ancora non c’è e siamo nel campo delle ipotesi.
Cosa accadrà nel 2023 in ambito previdenziale?
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Per ora sappiamo per certo solo che nel 2023, nella peggiore delle ipotesi, si tornerà alla Legge Fornero. Ma questo ci da modo di riflettere su quanto accaduto negli anni passati. Nel 2019, alla scadenza dell’APE volontario (l’APE sociale è stato prorogato) si è inserita la Quota 100. In via sperimentale e solo per un triennio. Ma abbiamo assistito anche ad una proroga dell’APE sociale e dell’Opzione donna.
Questo perchè al mondo del lavoro italiano serve un ricambio generazione. È necessario aprire le porte del mercato del lavoro ai giovani. Ma allo stesso tempo serve anche consentire a chi è avanti negli anni ed ha perso il lavoro, di accedere alla pensione. E la Legge Fornero è troppo rigida. Non permette il pensionamento prima a tutti. Ci sarebbero tante soluzioni per poter anticipare il pensionamento anche senza lavorare, ma non tutti possono attendere.
Si continuerà ad andare in pensione a 58, 63 e 64 anni con la riforma pensioni allo studio se si prende questa decisione
Sembra, quindi, assai improbabile che il 2023 si apra senza un intervento in ambito previdenziale. Ma a quanto sembra il tempo stringe e non si è presa alcuna decisione. In caso, quindi, non si riesca a scegliere una misura flessibile che permetta il pensionamento, cosa accadrà? Quello che è successo quest’anno. La Quota 100 non poteva essere prorogata perchè troppo costosa. E così si è scelta una misura che fosse una via di mezzo tra il ritorno alla Legge Fornero e la proroga della Quota 100. La Quota 102. Una misura sicuramente non onerosa per le casse dello Stato. Visto che ha permesso il pensionamento solo ad una “manciata” di lavoratori.
Senza una nuova misura, quindi, molto probabilmente il Governo prorogherà per l’ennesima volta l’APE sociale e l’Opzione donna. Per lasciare aperti i pensionamenti a 58 anni solo per le donne, e a 63 anni per i profili tutelati. E potrebbe essere prorogata anche la Quota 102, per permettere a poche migliaia di lavoratori, di accedere alla pensione a 64 anni. Ovviamente per avere sicurezza al riguardo dobbiamo attendere la fine dell’anno.
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