Si berrebbe il caffè per il mal di testa ma non in caso di ipertiroidismo

caffè

Il caffè è un vero toccasana per tante persone. C’è chi ne beve tante tazzine e chi si accontenta di una, appena svegliato. L’European Food Safety Authority (EFSA) ha stabilito quante tazzine di caffè si dovrebbero poter bere al giorno.

E questa quantità giornaliera non dovrebbe superare le 5 tazzine di caffè espresso. In effetti, molti studi riconoscono al caffè dei grandi benefici per la nostra salute. E non solo perché riesce a stimolare il nostro sistema nervoso centrale. Tanti, infatti, proverebbero benessere dopo aver bevuto la tazzina e avrebbero anche una ridotta sensazione di avere sonno.

Sarebbero tanti i possibili benefici

Si sostiene anche che bere caffè porterebbe un miglioramento della nostra capacità di ragionare. E ci aiuterebbe ad avere più facilità a ricordare le cose. Ecco perché, soprattutto in certi momenti della giornata, la pausa caffè diventerebbe, per qualcuno, una sorta di ricarica.

Il caffè, poi, aiuterebbe anche la nostra digestione, stimolando la secrezione biliare e gastrica. Qualcuno lo usa anche nella dieta perché darebbe una sensazione di minor fame. Non da ultimo, si berrebbe il caffè per il mal di testa, perché in tanti confermano di trovare sollievo, bevendolo, quando hanno l’emicrania.

Attenzione, però, alle possibili controindicazioni per chi beve il caffè

E poi non va dimenticato quante cose si possono fare con i fondi del caffè, che non dovremmo mai buttare via. Succede anche il contrario, però. Se siamo abituati a bere molto caffè e, improvvisamente, smettiamo di farlo, potremmo avere emicrania.

La caffeina, infatti, aumenterebbe la nostra pressione sanguigna. Se, però, improvvisamente, smettessimo di bere caffè, questa pressione diminuirebbe in maniera rapida. E ciò provocherebbe emicrania. Attenzione, poi, a bere caffè se soffriamo di una patologia che è anche riconosciuta dall’INPS.

Si berrebbe il caffè per il mal di testa, ma attenzione se abbiamo problemi con la tiroide

Il caffè, infatti, secondo gli esperti, sarebbe controindicato se dovessimo soffrire di ipertiroidismo. Una patologia da trattare con i guanti, visto che anche l’INPS la riconosce. Infatti, esiste un Bonus tiroide, nel 2022, riconosciuto dall’INPS, per alcuni disturbi causati dalla tiroide.

Però non viene dato a tutti, ma solo alle persone alle quali è stata riconosciuta una invalidità che è superiore al 74%. Ad esempio, a chi è stata asportata la tiroide non è automaticamente riconosciuto il Bonus. Deve essere certificata una invalidità compresa tra il 74% e il 100%. L’assegno può essere anche di 550 euro, in base al grado di invalidità.

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