“Se c’è un animale che può guardare negli occhi un re, questo è il gatto”. Davvero bello questo antico detto popolare, che rende molto bene l’idea del carattere e della personalità di questo felino. Che, nei secoli si è abituato alla casa e alla famiglia, ma rimane sempre più indipendente e meno attaccato del cane. Fatta eccezione per quando sono cuccioli, poi i gatti, almeno quasi tutti, tendono a trovarsi parecchi spazi di libertà durante la giornata. Prendiamo anche adesso che c’è caldo e il cane si accoccola vicino al padrone e all’aria condizionata.
Il gatto cercherà comunque dei luoghi isolati in casa e nel giardino, dove godere del fresco, ma standosene anche in beata solitudine. Il Mondo felino è davvero tutto particolare e ogni giorno qualche nuova scoperta viene a toglierci le curiosità. Proprio nelle stranezze che riguardano il nostro micio, potrebbe esserci anche quella dell’educazione. Sgridare infatti un cane e un gatto, secondo gli esperti, non è la stessa cosa e vediamone il perché.
Un’educazione più semplice
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Educare un gatto, rispetto a un cane, potrebbe essere semplice essenzialmente per 2 buoni motivi:
- quasi tutto gli viene insegnato da cucciolo dalla mamma;
- non c’è tutta la parte educativa che riguarda l’uscita e il rapporto con il Mondo esterno degli altri simili.
Soprattutto se abbiamo scelto delle razze mordaci e abbastanza aggressive, con il cane sarebbe opportuno fare tutta una serie di corsi di addestramento. Così, come mamma gatta, è davvero brava a insegnare ai suoi cuccioli tutto ciò che c’è da sapere, compreso fare la pipì nella lettiera. Altra differenza che invece potrebbe costarci tempo e fatica nell’educazione del cane, che fa pipì ovunque in casa.
Sgridare il nostro gatto potrebbe rivelarsi inutile mentre sarebbe molto più utile educarlo con questi sistemi efficaci e più educativi
Spesso il mitico giornale arrotolato è uno dei sistemi di educazione maggiormente usato quando cresciamo un cagnolino. Sistema che non servirebbe invece con i gatti che trasformerebbero a loro volta in nervosismo, la nostra tensione. Altra cosa importante: il micio, più rancoroso e vendicativo del cane, assocerebbe la sgridata e l’alzata di voce alla persona a cui potrebbe non affezionarsi del tutto.
Segnali da non trascurare
Se ad esempio ci fa la pipì fuori dalla lettiera, proviamo a mettergliene due. Ancora, se il micio continua a morderci, cambiamo tipo di gioco senza sgridarlo perché vuol dire che starebbe attivando la sua modalità di cacciatore. Se ci gratta i mobili di casa, compriamogli un grattatoio, ma anche, se abbiamo lo spazio, un ramo d’albero possibilmente liscio. Se vogliamo che la smetta di salire sul tavolo, proviamo a metterci sopra della menta. Sgridare il nostro gatto potrebbe rivelarsi inutile, cercando invece di correggerlo con sistemi maggiormente educativi e meno repressivi.
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