Ancora una volta area 28.000 è fatale per il Ftse Mib. Dopo avere toccato livelli che non vedeva da inizio gennaio 2023, l’indice principale di Piazza Affari ha preso a scendere anche a causa di un avvio incerto dei mercati azionari americani. A guidare il ribasso sono state le banche. Infatti, nonostante un settore bancario in fermento a causa del nuovo, probabile, risiko bancario, Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno spinto al ribasso non solo il settore che è risultato il peggiore di giornata, ma l’intero indice. Abbiamo, quindi, assistito a una seduta interlocutoria che, almeno per il momento non pregiudica la continuazione del rialzo. D’altra parte che il settore bancario in fermento non porti a forti accelerazioni rialziste non deve sorprendere. Come scritto, infatti, nell’analisi settimanale sul Ftse Mib, area 28.200 rappresenta un solido ostacolo lungo il percorso rialzista e il suo superamento potrebbe richiedere qualche seduta.
Le azioni Intesa Sanpaolo sono alle prese con una resistenza molto ostica: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Intesa Sanpaolo (MIL:ISP) ha chiuso la seduta del 17 aprile a 2,4415 €, in ribasso dell’1,07% rispetto alla seduta precedente.
Come già scritto in un precedente articolo, le quotazioni del principale istituto bancario italiano sono alle prese con un importantissimo livello di resistenza in area 2,515 €. Solo oltre questo livello le azioni Intesa Sanpaolo potrebbero accelerare al rialzo verso gli obiettivi indicati in figura.
In caso contrario si potrebbe assistere a un nuovo ritracciamento.
Unicredit conserva l’impostazione rialzista e i supporti reggono
Il titolo Unicredit (MIL:UCG) ha chiuso la seduta del 17 aprile in ribasso dell’1,77% rispetto alla seduta precedente, a quota 19,028 €.
Le azioni Unicredit da inizio anno sono uno dei migliori titoli azioni di Piazza Affari con un rialzo di oltre il 40%, solo Leonardo ha fatto meglio. Al momento le quotazioni si sono portate in prossimità dei massimi annuali e potrebbero ulteriormente accelerare al rialzo nel caso di chiusure giornaliere superiori a 19,945 €. In questo caso il titolo potrebbe raggiungere gli obiettivi indicati in figura.
I ribassisti, invece, potrebbero prendere il sopravvento nel caso di chiusure giornaliere inferiori a 18,83 €.