Quella appena conclusasi è stata una settimana tutto sommato tranquilla per il cambio euro dollaro. L’unica notizia importante, che però non ha avuto un impatto significativo sull’andamento dei prezzi, è stata quella relativa alle riserve globali in euro e in dollari. La quota di riserve valutarie del dollaro statunitense comunicate al Fondo Monetario Internazionale è aumentata nel primo trimestre dell’anno a 59% dal 58,6% precedente. La quota dell’euro, invece, è scesa al 19,8% nel primo trimestre, rispetto al 20,4% dei tre mesi precedenti. Un chiaro segnale della forza del biglietto verde.
Settimana tutto sommato tranquilla per il cambio euro dollaro: quali i possibili sviluppi futuri? Le indicazioni dell’analisi grafica
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Il 30 giugno la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,0912, in rialzo dello 0,41% rispetto alla seduta precedente. La settimana ha chiuso in rialzo dello 0,18% rispetto a quella precedente.
Time frame giornaliero
Ancora una volta area 1,10 ha frenato l’ascesa delle quotazioni che adesso si trovano in bilico tra la proiezione rialzista (linea continua) e quella ribassista (linea tratteggiata).
A questo punto, prima di lanciarsi in posizioni che potrebbero scaturire da falsi segnali, gli investitori farebbero bene a monitorare livelli di quotazioni oltre i quali la probabilità di sbagliare è ridotta.
Ecco, quindi, che al rialzo chiusure giornaliere superiori a 1,1092 potrebbero fare scattare un’accelerazione rialzista. Al ribasso, invece, il livello chiave potrebbe essere quello che passa per area 1,0555.
Time frame settimanale
Per la terza settimana consecutiva le quotazioni si stanno muovendo all’interno di un range laterale definito dai livelli 1,0993 e 1,1088. Solo la rottura di uno di questi livelli in chiusura settimanale potrebbe favorire una fase direzionale.
Time frame mensile
A livello mensile l’impostazione del cambio euro dollaro è rialzista. Tuttavia, da otto mesi a questa parte le quotazioni si stanno muovendo all’interno di un range laterale definito dai livelli 1,0595 e 1,1249. Solo la rottura di uno di questi livelli in chiusura mensile potrebbe favorire una fase direzionale.
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