Servono mascherine ma molte sono “giocattoli”. Cosa fare?
La necessita’ di un gran numero di mascherine e anche di tipi diversi di esse nasce da una duplice necessita’. Da una parte, occorrono quelle per il personale sanitario e Protezione Civile, che devono avere caratteristiche tecniche FFp2 e FFp3. Dall’altra, occorrono quelle per tutti I cittadini, che servono per coprire naso e bocca e sono quelle senza filtro. In entrambi I casi, ne occorrono migliaia e migliaia, anche perche’ nella fase 2 si e’ deciso che debbano indossarle tutti i cittadini che si allontanano dalla propria abitazione. Ebbene, rispetto a questa enorme necessita’, con il decreto del 17 marzo, ne era stata autorizzata l’importaziomne dalla Cina e Sri Lanka, in deroga alle prescrizioni in vigore su detti prodotti. Da questi paesi sarebbero dovute arrivare circa 20 milioni di mascherine al giorno e fino a qualche giorno fa ne erano giunte ben 50 milioni.
Arcuri e contrordine
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Tuttavia, il Commissario sanitario per l’emergenza, Arcuri, ha dato il contrordine alla distribuzione delle stesse tra i sanitari in quanto non autorizzate.
Cio’ in quanto da uno studio accurato e’ risultato che esse fossero di scarsa qualita’. Insomma, dalla Cina e Sri Lanka sono giunti dispositivi assolutamente inidonei allo scopo, mettendo ulteriormente a rischio la vita dei sanitari. A fronte di cio’, veramente di poco dovrebbe pregiarsi il ministro di Maio per aver caldeggiato questo scambio! Insomma, milioni di mascherine giocattolo che medici e infermieri in buona fede avrebbero indossato, credendo di proteggersi mentre in realta’ erano quasi del tutto esposti! Non si possono commettere siffatti errori e si spera che si sia riusciti a recuperare a tempo debito quelle gia’ distribuite.
Servono mascherine ma molte sono “giocattoli”. Fare di necessita’ virtu’
A cio’ aggiungasi, inoltre, che dei 600 prototipi prodotti in Italia, solo 10 rispettavano i criteri di sicurezza, consistenti in una garanzia di filtraggio fino al 98%. Per queste ragioni, il Politecnico di Milano si e’ offerto di prestare consulenza per la produzione delle mascherine da parte delle aziende italiane che hanno convertito la produzione. Verranno, quindi, indicati i materiali da utilizzare e i criteri da seguire per garantire la sicurezza dei prodotti. All’Istituto Superiore della Sanita’ e’ rimessa, poi, l’ultima parola prima della loro commercializzazione ed utilizzazione. Molte, a questo punto, sono state le aziende italiane che hanno convertito la produzione, dedicandosi alla realizzazione di mascherine e di altri strumenti utili contro la crisi come respiratori e tutto il restante equipaggiamento sanitario occorrente. Quindi, non essendo utilizzabili le mascherine importate perche’ inidonee, molte aziende, anche rinomate, hanno fatto di “necessita’ virtu’”, iniziando a produrre beni utili.
Mascherine obbligatorie
Tra le nuove misure di sicurezza varate da Stato e Regioni, vi e’ l’utilizzo obbligatorio delle mascherine. Esse verranno distribuite gratuitamente dalle farmacie ad anziani e a persone bisognose. Per gli altri cittadini, sara’ possibile acquistarle a prezzi imposti, che saranno oggetto di sorveglianza da parte della Guardia di Finanza. In Toscana e in Lombardia, da parte dei Comuni, e’ gia’ iniziata la distribuzione delle mascherine. Le altre Regioni, gradualmente, faranno lo stesso, in linea con l’approviggionamento che riceveranno, che seguira’ una linea di produzione, a quanto pare, tutta italiana.