Abbiamo già invitato i Lettori a prestare attenzione a come calcolare l’importo dell’assegno unico INPS per i titolari del reddito di cittadinanza (RdC). Tuttavia, diversi utenti e Lettori sostengono ancora di non ritrovarsi tra i risultati dei loro calcoli e gli importi caricati dall’INPS.
I calcoli da fare sono relativamente semplici. Per fugare ogni dubbio, vediamo nel dettaglio tutti i passaggi da seguire e non avere sorprese. In pratica ci servono 5 dati per calcolare senza errori l’importo assegno unico INPS per il reddito di cittadinanza.
Le due scale di equivalenza alla base dell’importo assegno unico INPS
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Il primo numero coinvolto nei calcoli è l’importo mensile della nostra ricarica RdC. Tradotto, quanto prendiamo già oggi come ricarica ordinaria RdC.
Adesso ci servono altri 2 numeri. Uno è quello relativo alla scala di equivalenza del nostro nucleo familiare, l’altro riguarda la scala di equivalenza dei minori.
Dalla tabella di integrazione reddituale massima possiamo ricavare le scale di equivalenza che ci servono. A sinistra indichiamo la composizione del nucleo familiare, a destra la scala di equivalenza:
- 1 adulto = scala di equivalenza 1;
- 1 adulto + 1 minore = 1,2;
- 2 adulti oppure 1 adulto + 2 minori = 1,4;
- 2 adulti + 1 minore = 1,6;
- 2 adulti + 2 minori = 1,8;
- 2 adulti + 3 minori = 2;
- 3 adulti + 2 minori = 2,1;
- 4 adulti = 2,1;
- 4 adulti (o 3 adulti + 2 minori) tra cui 1 persona in condizioni di disabilità grave o non autosufficiente = 2,2.
Ovviamente l’integrazione spetta solo ai nuclei familiari che hanno figli minori. L’ultimo dato che ci manca è quello relativo al nostro ISEE, che varia da un titolare a un altro del RdC.
La disposizione della circolare n. 93 del 30 giugno 2021
Al punto 4) della circolare 93/2021, l’INPS chiarisce il metodo di calcolo dell’importo.
In sostanza, il beneficio mensile lo si ottiene togliendo, all’importo teorico spettante, quella parte di ricarica RdC che spetta per i figli minori del nucleo familiare. Com’è calcolata questa parte di ricarica RdC? La si ottiene sulla base del rapporto tra la scala di equivalenza dei minori e quella complessiva del nucleo familiare.
Quindi, il “beneficio mensile” figli minori non coincide mai con l’importo di AU che spetta a chi, a parità di ISEE, non riceve il RdC.
Infatti in questo caso si parla di “integrazione” del RdC, perché una parte è già inclusa nella ricarica ordinaria. Se così non fosse, infatti, si parlerebbe di “ripetizione” dell’assegno, a danno di chi il reddito non lo percepisce.
Servono 5 dati per calcolare senza errori l’importo assegno unico INPS per il reddito di cittadinanza
Dunque, ricapitolando, serve l’importo della ricarica mensile, la scala di equivalenza familiare e quella del singolo figlio minore (pari a 0,2). Poi occorre l’ISEE, dal quale ricaviamo (ultimo dato) l’importo teorico.
Facciamo un esempio e immaginiamo il caso di 1 adulto e 1 minore, ISEE pari 7.000 (e reddito zero) e l’importo attuale della ricarica pari a 560 euro. Avremo:
- ricarica attuale RdC: 560 euro;
- scala equivalenza familiare: 1,2;
- cala equivalenza del minore: 0,2;
- importo teorico spettante: 167,50 euro.
In due passaggi avremo calcolato l’integrazione:
euro 560 X (0,2 : 1,2) = 93,33 euro.
euro 167,50 – 93,33 euro = 74,17 euro di integrazione (relativa a 1 mese).
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