Separazione e divorzio sono due istituti che producono effetti profondamente diversi. Incidono in misura differente su diritti ed obblighi dei coniugi. Separazione o divorzio? Oggi, quale conviene di più?
Conoscerli consente di scegliere con maggiore consapevolezza.
Le questioni familiari che preoccupano di più due persone che decidono di lasciarsi riguardano il rapporto con i figli ed i loro rapporti economici.
Tralasciando in questa sede il rapporto con i figli, le risposte che si aspettano dall’avvocato al quale si rivolgono per una consulenza matrimoniale riguardano il diritto al mantenimento, i diritti successori, la pensione di reversibilità e il trattamento di fine rapporto.
Separazione o divorzio? Oggi, quale conviene di più
Indice dei contenuti
La separazione sospende il rapporto e può sfociare in una riconciliazione oppure in un divorzio, quest’ultimo, invece, scinde definitivamente il vincolo matrimoniale tra marito e moglie.
Pertanto, il coniuge più debole risulta maggiormente protetto separandosi.
Il mantenimento nella separazione e nel divorzio
L’assegno di mantenimento viene stabilito dopo la separazione mentre l’assegno di divorzio o divorzile viene determinato dopo il divorzio. I criteri per calcolare i due importi sono cambiati dallo scorso 10 maggio 2017 ossia da quando la Cassazione con la famosa sentenza “Grilli” ha stabilito che:
-l’assegno di mantenimento deve assicurare al coniuge con il reddito più basso lo stesso “tenore di vita” goduto durante il matrimonio. Il giudice, comunque, valuterà caso per caso le effettive disponibilità reddituali e patrimoniali prima di prevedere l’assegno di mantenimento.
-l’assegno di divorzio, invece, deve garantire solo l’autonomia e l’indipendenza economica del coniuge economicamente più debole. In questo caso, se il coniuge più debole lavora e ha un reddito che, seppur basso, gli permette di mantenersi da solo, non ha diritto all’assegno di divorzio.
Per cui l’assegno di mantenimento è più vantaggioso per chi lo riceve e meno per chi è obbligato al versamento.
Viceversa, l’assegno divorzile è più vantaggioso per il soggetto obbligato e meno per il beneficiario che dovrà accontentarsi di un importo inferiore rispetto a quello stabilito in separazione.
Non si parla più di convenienza quando di mezzo ci sono i figli
Le regole di sopra non possono essere applicate se:
ci sono dei figli minori o economicamente non ancora sufficienti o diversamente abili, in quanto questi hanno il diritto di godere del tenore di vita goduto al momento in cui vivevano con entrambi i genitori
il coniuge più debole è quello al quale gli è stata addebitata la separazione.
Tuttavia, occorre precisare che se dopo il divorzio uno dei due coniugi versa in condizioni di disagio tali da non poter sopravvivere, può anche se gli era stata addebitata la separazione chiedere il riconoscimento del diritto agli alimenti ossia a quella somma di denaro inferiore a quella dell’assegno di mantenimento o divorzile.
I diritti successori: conviene di più la separazione o il divorzio
Se uno dei coniugi dovesse morire quando la coppia è separata, l’altro coniuge superstite è suo erede naturale, proprio come sarebbe avvenuto se i due non si fossero mai lasciati.
Chiaramente chi è interessato all’eredità dell’altro farà bene a non divorziare.
La pensione di reversibilità: conviene la separazione o il divorzio
Alla pensione di reversibilità nel caso in cui l’ex coniuge dovesse morire ha diritto sia il coniuge separato che il coniuge divorziato anche se quest’ultimo solo per una quota. Questa quota viene ad esempio divisa con l’eventuale seconda moglie.
Il TFR: conviene la separazione o il divorzio
Per quanto riguarda il trattamento di fine rapporto (TFR) le cose si invertono. I separati non hanno diritto a percepire una quota del TFR.
Approfondimento