Separarsi e divorziare gratuitamente in Italia è possibile: ecco come, e non c’entra il gratuito patrocinio

Separarsi e divorziare gratuitamente-Foto da pixabay.com

Tra i 16 ed i 43 euro di spesa. Senza intermediari e lungaggini. Sembra incredibile ma è il costo, irrisorio (dunque gratuito se si escludono le spese amministrative) per separarsi in Italia. Non c’entra il gratuito patrocinio. Come è possibile?

Un umorista inglese diceva che la prima causa del divorzio è il matrimonio. Questo atto talvolta può diventare un incubo. Spesso avviene in età lavorativa, in mezzo magari ad altri problemi della vita. E ci affidiamo ad un avvocato immaginando che sia l’unico a poter srotolare la matassa amministrativa. Come si può immaginare il servizio può essere esoso, anche quando il procedimento è semplice. Se il caso è semplice, la pratica può costare anche solo poco più di 1.000 €. Se il caso è più complesso, il prezzo di una pratica può variare dai 5.000 ai 15.000 €. Si tratta di una cifra, per alcuni, molto alta. La soluzione è talvolta più semplice del previsto visto che separarsi e divorziare gratuitamente in Italia è possibile in questi casi molto diffusi.

Tempi e prezzi incomparabilmente più bassi

Fa tutto parte di una previsione normativa (la L.132/2014) nata negli ultimi anni per rendere più semplice e più breve la durata dell’atto ai milioni di Italiani che devono affrontare l’iter. Prima del 2015, infatti, era necessario attendere almeno 2 anni in ogni caso per poter considerare il proprio matrimonio (ed i relativi doveri) come ufficialmente conclusi. Oggi i tempi possono essere più rapidi. Infatti, dopo una separazione consensuale, possono bastare 6 mesi. E con i tempi si abbassano i costi, quasi pari a 0. Grazie alla nuova possibilità di divorziare in Comune di fronte all’ufficiale di Stato civile, e non più, necessariamente, in tribunale.

La condizione prima è che la coppia non abbia figli minori e non autosufficienti di cui prendersi cura. In quel caso infatti occorre valutare l’interesse del minore, come richiesto sia dalle Convenzioni internazionali del fanciullo che dalla nostra sensibilità giuridica. La separazione, inoltre, deve essere consensuale. Entrambi i coniugi devono essere concordi non solo sulla necessità di far cessare i propri reciproci obblighi (a parte quello legato “agli alimenti” che astrattamente potrebbe sussistere), ma anche alla suddivisione dei propri beni. L’ufficiale di Stato civile infatti non può decidere in merito alla destinazione dei beni.

Separarsi e divorziare gratuitamente in Italia è possibile in questi casi molti diffusi

La casa comunale cui presentare richiesta può essere quella dove si è compiuto il matrimonio, quello ove risieda uno dei due coniugi, oppure quello ove sia stato trascritto il matrimonio celebrato all’estero. I costi, oltre all’evidente risparmio legato al servizio dell’avvocato (cui potremmo comunque ricorrere per chiedere un parere sulla pratica), è quello di 16 € per il contributo unificato. e deve essere versato prima della sottoscrizione dell’accordo.

Peraltro, anche in tribunale, in assenza di questioni ulteriori, è possibile procedere, seppure con tempistiche più lunghe e con un contributo unificato di 43€. Insomma, si tratta di un metodo da approfondire per chi vuole vivere serenamente, e rapidamente, una decisione consapevole.

Lettura consigliata

Puoi risparmiare decine di euro sulla carta igienica a testa all’anno con il trucchetto dell’acquisto

Consigliati per te