Sono numerose le agevolazioni previste per le persone diversamente abili e per i familiari che si dedicano alla loro assistenza. Ognuno dei benefici richiede particolari requisiti. Per avere l’esenzione dal pagamento del bollo auto, ad esempio, è necessario avere patologie che limitano o impediscano la deambulazione. Per avere diritto alla maggiorazione contributiva occorre il 75% di invalidità. Numerose sono le agevolazioni a livello lavorativo e previdenziale che possono essere richieste proprio con il 75% di invalidità.
Quello che bisogna considerare, in ogni caso, è che il disabile ha sicuramente un maggior numero di spese da sostenere per il proprio benessere. E proprio per questo anche senza il 100% di invalidità c’è diritto ai due benefici economici che andremo di seguito ad illustrare.
Assistenza e previdenza per i disabili
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Si tratta di due benefici che, pur avendo lo scopo di aiutare il disabile, sono profondamente diversi. Ed in questo articolo proveremo a metterli a confronto per capire le linee in comune e le differenze. Partiamo subito con i requisiti richiesti per l’accesso:
- l’assegno ordinario richiede una riduzione della capacità lavorativa specifica di almeno due terzi oltre ad aver versato almeno 5 anni di contributi. Di cui almeno 3 anni devono essere stati versati nell’ultimo quinquennio;
- l’assegno mensile per invalidi parziali (dal 74 al 99%) richiede invece invalidità civile di almeno il 74%. Ed il rispetto dei limiti di reddito personale previsti dalla normativa.
Già esaminando i requisiti si notano le prime differenze. L’assegno ordinario è una misura previdenziale, visto che il suo calcolo si basa sui contributi versati. L’assegno mensili per gli invalidi parziali è, invece, una misura assistenziale visto che viene riconosciuta a prescindere dai requisiti versati.
Senza il 100% di invalidità c’è diritto a 2 benefici uno senza contributi e senza lavorare l’altro con contributi e continuando a lavorare
Le differenze principali, però, si trovano nell’importo e nella possibilità di svolgere attività lavorativa. Mentre la pensione di invalidità ha un importo fisso di circa 291 euro al mese per gli invalidi parziali, l’assegno ordinario è calcolato sui contributi versati. Proprio come una pensione. E questo significa che l’importo varia da persona a persona in base ai versamenti effettuati.
La pensione di invalidità civile, poi, non permette di lavorare visto che il limite di reddito per riceverla è di 5.010,20 euro l’anno. Con l’assegno ordinario, invece, l’invalido può decidere anche di continuare a lavorare. Anche se la cumulabilità tra redditi da lavoro e assegno è solo parziale e fino ad un determinato tetto di reddito. Superato tale limite scatta una riduzione dell’assegno e, in alcuni casi anche la trattenuta giornaliera sullo stipendio.
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