Appena si pensa a un modo per trasferire gratuitamente un immobile moltissime persone pensano, quasi in automatico, a testamento e donazione. Questi sono sicuramente i modi di trasferimento più utilizzati e diffusi, ma, sotto molti aspetti, non sono i migliori. Partendo dal testamento, si può dire che il suo primo grande problema è quello di dover aspettare la morte del disponente. Infatti, prima di quel momento l’immobile non può diventare di proprietà del erede designato. Oltre a questo, se non si sceglie quello olografo, per formare testamento serve l’intervento del notaio e l’atto pubblico.
Quanto alla donazione immobiliare, il problema più immediato è che per trasferire un immobile per donazione serve il notaio, l’atto pubblico e dei testimoni. Dunque, molta burocrazia e molte spese. Non solo, poi si pongono i problemi giuridici legati alla donazione come atto. Infatti, la donazione è, per sua natura, un’operazione molto instabile che può essere facilmente contestata da eredi e creditori.
3 modi per trasferirlo gratuitamente
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Non molti sanno, però, che esistono diversi modi per trasferire un immobile gratuitamente e non andando dal notaio. Senza donazione e testamento, ci si può soffermare su 3 modi utili per ottenere un trasferimento gratuito. Il primo è quello di costituire un fondo patrimoniale. Infatti, il genitore che volesse trasferire gratuitamente e senza notaio l’immobile al figlio potrebbe farlo appunto utilizzando questo strumento.
Il secondo metodo è quello di donare direttamente il denaro necessario all’acquisto dell’immobile al figlio. Le sentenze dei giudici hanno spiegato che in questo caso si tratta di una donazione indiretta che, però, è possibile effettuare senza notaio. Il terzo modo è quello di stipulare un contratto a favore di terzo. Questo contratto è previsto dall’articolo 1.411 del codice civile. In pratica con questo contratto il padre acquista l’immobile con proprio denaro ma lo intesta in favore del figlio.
Senza donazione e testamento, è possibile trasferire gratuitamente e senza notaio un immobile, anche a un solo figlio, utilizzando questo strumento poco conosciuto
Questo contratto si caratterizza perché ha 3 parti. Il padre, chiamato stipulante in questo contratto, fa un accordo con il proprietario di casa, detto promittente.
Infine, il figlio è il terzo. Il padre sostanzialmente acquista con i propri soldi l’immobile che, però, diventerà immediatamente di proprietà del figlio. Non serve il notaio e non serve l’atto pubblico, essendo sufficiente la scrittura privata per il passaggio di proprietà. La Cassazione ha affermato poi più volte, come nella sentenza 13058/2007, che è perfettamente ammessa in questo contratto la causa affettiva. Il padre, cioè, può senza alcun problema, anche solo per motivi di affetto, completare un’operazione simile in favore del figlio.
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