Chiariamo subito al nostro Lettore che la scoperta fatta da un’équipe di ricercatori americani sarebbe interessantissima, ma ancora agli albori. È comunque coinvolto uno staff di scienziati della famosa università americana di Yale, tra le più conosciute e apprezzate a livello internazionale. Tema della discussione, tra l’altro tanto caro agli americani, è la possibilità che l’obesità dipenda anche da un discorso psicologico. Dato per scontato ormai dalla scienza alimentare che lo stress ci porterebbe a mangiare schifezze, e quindi a ingrassare, attorno al rapporto tra cervello e appetito c’è ancora tutto un Mondo da scoprire. Proprio sulla volontà di mangiare, passando da comandi superiori, sarebbe incentrato questo studio davvero interessante.
Una proteina che potrebbe aumentare o velocizzare il nostro metabolismo
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Potrebbe essere preposta a velocizzare ora allentare il nostro metabolismo la proteina Augmentor-alpha. Secondo i ricercatori americani questa sostanza vivrebbe nell’ipotalamo, una delle principali zone nevralgiche della nostra massa cerebrale. Siamo in un campo scientifico abbastanza specifico e tecnico, per cui cercheremo di essere più semplici e sintetici in assoluto. L’ipotalamo comunque è una zona molto importante del nostro cervello, e che, come dice il suo nome greco, si posiziona sotto al talamo. Proprio in queste zone fondamentali della nostra attività cerebrale, lavorerebbe l’ipofisi, una ghiandola interna importantissima. Perché come ricordano gli scienziati, oltre a garantire attività basilari per la nostra quotidianità, sarebbe un jolly determinante per il nostro benessere e la nostra salute.
Sensazionale scoperta di una prestigiosa università americana secondo cui questa proteina comanderebbe al cervello quando e cosa mangiare
Ecco quindi che dopo aver collocato nella sua sede questa proteina, andiamo a vedere come si comporterebbe con i nostri neuroni. Sarebbe infatti direttamente lei, stando a questi primi studi, a comandare gli impulsi della fame al nostro cervello. Così come sarebbe in grado di non mandare alcun segnale nel caso non avessimo appetito. Anzi, addirittura più che a non mandare messaggi, questa proteina lancerebbe il segnale di inappetenza, legandoci quindi al digiuno.
Un’altra novità
Ma, oltre a questa scoperta, è interessante notare come gli scienziati si sarebbero accorti di un’altra cosa: la proteina protagonista potrebbe addirittura lanciarci il determinato messaggio del bisogno di energia attraverso la scelta tra carboidrati e proteine. Praticamente una sorta di computer che determinerebbe la nostra scelta a tavola, in base alle esigenze fisiche.
Sensazionale scoperta di una prestigiosa università americana che potrebbe dare il via a tutta una serie di ulteriori scoperte incredibili.
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