Certo quando si pensa di andare in gita l’ultima cosa che si cerca e proprio di visitare un ospedale. Piuttosto si preferisce partecipare a qualche bella sagra. Ma Napoli è una città speciale dove si può trovare anche ci Ciò che non si aspetta. Un ospedale particolare dove non di curano gli ammalati.
Il fascino di Napoli
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sono molti turisti che si recano a Napoli e restano colpiti dal suo fascino particolare. Ci sono delle pizzerie a Napoli dove mangiare una pizza magnifica. Inoltre vicino Napoli si trova un borgo ricco di storia, dal fascino medioevale.
Camminando sul lungomare di Mergellina si respira l’aria del mare che entra nelle narici. Non a caso i tedeschi ,quando devono descrivere Napoli a un connazionale, utilizzano l’espressione “tutta un’altra cosa”. Significa appunto che è difficile da descrivere, perché si tratta di una realtà molto differente da quella in cui si vive. Volendo conoscere Napoli perciò, l’unica cosa da fare è recarsi e respirare la sua aria, contaminata di libertà.
L’antico “ospedale” di Piazza Carlo III
Poco lontano dalla stazione di Napoli si trova piazza Carlo III. Lì sorge uno dei più grandi monumenti della città, il Real Albergo dei Poveri. Si tratta di una costruzione immensa voluta dal re Carlo III di Borbone. La costruzione che si vede oggi è solo la metà di quella che era prevista all’inizio. La sua facciata attuale è lunga 350 metri con 9 Km di corridoi interni. Quest’opera monumentale fu realizzata per accogliere i poveri della città, compresi i bambini e gli orfani. Si potrebbe ben dire un monumento d’umanità.
Sembra una favola ma l’ospedale più bello cura degli infermi speciali
Accanto al Duomo di Napoli, parte una stradina antichissima e talmente diritta che tutti la chiamano “Spaccanapoli”. Il suo vero nome però è San Biagio dei Librai. Vista dall’alto sembra che effettivamente voglia dividere Napoli in due. Su questa strada sorge la Cappella di San Severo in cui si può ammirare il celebre Cristo velato. Un’opera scultorea in cui il velo trasparente gettato su Gesù deposto, sembra veramente mostrarne le fattezze, solo che si tratta di marmo.
Proseguendo si incontra “l’Ospedale delle Bambole”, che nasce nel 1895 e a caso. Le persone portavano le bambole rotte, per farle riparare. Allora non erano di plastica, ma di porcellana di Capodimonte e avevano un certo valore. Così quella che era la bottega del puparo, dove si tenevano rappresentazioni di pupi, fu chiamata popolarmente “l’ospedale delle bambole”. Nome che da allora è rimasto.
Sembra una favola ma l’ospedale più bello è quello delle bambole. Entrando si nota che i vari reparti ci sono: l’oculistica per riparare gli occhi alle bambole. L’ortopedia che si occupa delle braccia e delle gambe. Poi c’è anche la sezione beauty, con capelli e trucco. Le bambole arrivano da tutta Italia e ogni giorno le persone se ne prendono cura con amore. Un posto da visitare soprattutto con i bambini.