Con un pizzico di semplicismo siamo spesso portati a pensare che tutto il Mondo adotti gli stessi metodi organizzativi e gestionali che applichiamo noi. Così ci sorprende quando in alcuni Paesi calendari alternativi si affiancano al nostro nella misura del tempo e degli anni. Per non parlare delle tradizioni gastronomiche o dell’usanza di guidare su un senso di direzione piuttosto che sull’altro.
Per questo recentemente abbiamo visto la ragione per cui in Inghilterra e vari altri Paesi le auto si muovono a sinistra. Oggi invece osserviamo un fenomeno che ci sembra inspiegabile, tanto più se applicato a metropoli di vari milioni di abitanti in cui si potrebbe avere bisogno di punti di riferimento per orientarsi. Come avviene nel caso di alcune città del Giappone. Solo l’area urbana di Tokyo, ad esempio, conta circa 14 milioni di abitanti.
Eppure, forse sembra incredibile, ma in Giappone le vie non sono indicate come siamo ovviamente abituati. Fanno eccezione solo alcune grandi strade trafficate. Ma c’è di più, visto che i numeri civici non sempre sono ordinati in ordine crescente per le strade.
Un sistema diverso ma pur sempre funzionale
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Molti si potrebbero chiedere come i giapponesi facciano ad orientarsi o a trovare gli indirizzi. Eppure, questo metodo ha moltissimi estimatori che lo ritengono altrettanto (se non più) funzionale rispetto a quello che applichiamo noi in Europa. Il fatto che non ci sia una intitolazione della via, infatti, non esclude l’applicazione di un metodo geometrico e numerico. Anzi, potrebbe aiutare di più uno straniero che non conosce a quali nomi le vie corrispondano.
La città viene suddivisa in grandi aree urbane, cui corrisponde un numero. Ogni macroarea è a sua volta suddivisa in quadranti. Questi grandi quadranti (distinti da un numero) sono a loro volta suddivisi in parti più specifiche, indicate da altri due numeri. Il primo di questi numeri indica l’isolato, ovvero la grande area edificata su un’unica struttura continua. In questi casi i numeri sono assegnati secondo un criterio numerico ordinato e crescente. Ciò significa che intuitivamente possiamo spostarci fino a quando non arriviamo all’isolato di nostro interesse.
Sembra incredibile ma in Giappone le vie e gli indirizzi non hanno nome o numeri civici ordinati
Le differenze non finiscono qui, visto che all’interno dell’isolato occorre pur raggiungere l’ingresso specifico di un determinato edificio. In questo caso, però, non ci viene in aiuto l’ordine dei numeri civici cui siamo abituati. Infatti, il numero identificativo dell’edificio viene assegnato in base all’anno di costruzione.
Ciò significa che in alcune aree potremmo riscontrare una semplice successione numerica. In altre, però, avremmo grosse difficoltà. Questo avviene soprattutto nelle aree residenziali, dove le costruzioni si sono succedute in maniera sparsa nel tempo.
Raggiungere questi luoghi può essere difficile. Persino i taxisti e i postini potrebbero avere problemi. Per questo, quando ci si accorda con qualcuno sul luogo d’incontro, si tende a specificare un elemento esterno ed evidente per aiutare l’interlocutore. Ad esempio, una cabina telefonica, un albero particolare, un negozio.
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