La scelta della delega incondizionata per operare sul conto corrente potrebbe talvolta esporre il risparmiatore a dei rischi che è bene conoscere. A pagarne le peggiori conseguenze potrebbe essere proprio il titolare del conto secondo quanto indica una recente sentenza della Corte di Cassazione in linea con le vigenti norme tributarie. Sembra incredibile ma i soldi sul conto corrente con delega sono a rischio anche in questi casi come vedremo.
Quali rischi si nascondono dietro la delega sul conto corrente?
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Scegliere tra la delega sul conto corrente oppure la cointestazione talvolta non rappresenta una decisione semplice. Abbiamo elencato le principali caratteristiche delle due formule nell’articolo “È meglio la delega o la cointestazione del conto corrente per tenere i soldi al sicuro?”. In alcune circostanze concedere la delega incondizionata sul proprio conto vuol dire esporsi ad un sequestro dei soldi da parte del Fisco. Ciò può accadere se il delegato commette illeciti tributari ed evade pesantemente le tasse. L’Agenzia delle Entrate può far leva su tali depositi considerandoli come “quota disponibile”. Cerchiamo meglio di capire cosa significa analizzando il caso che è giunto all’attenzione della Cassazione.
Sembra incredibile ma i soldi sul conto corrente con delega sono a rischio anche in questi casi: come si è pronunciata la Cassazione?
Come molti sapranno, la delega sul conto corrente non comporta anche la titolarità dei depositi. Il delegato è piuttosto una persona autorizzata a svolgere alcune operazioni sul conto di proprietà di un altro soggetto. Tuttavia, se questi presentasse una situazione gravemente debitoria con il Fisco, l’Agenzia delle Entrate potrebbe far leva proprio su tali depositi. Come è possibile? Quando si corre un simile rischio?
A chiarirlo è la recente sentenza della Corte di Cassazione n. 13833 del 14 aprile 2021. Nel caso in questione si dibatteva sulla reale natura di una delega incondizionata che un figlio aveva sul conto corrente della madre. Quest’ultima aveva presentato ricorso contro un’ordinanza di riesame per mancato versamento IVA da parte del figlio. È così che gli Ermellini hanno respinto il ricorso e sottoposto a sequestro preventivo le somme depositate sul conto corrente della madre dell’indagato. Per quale ragione? Vediamo come si esprime la Legge in merito.
La delega incondizionata
Se il delegato commette un grave reato di evasione fiscale, l’art. 12-bis del D. Lgs. n. 74/2000 configura l’ipotesi di una disponibilità richiesta. Questo significa che il Fisco può far leva non solo su quei beni in possesso dell’evasore, ma anche su quelli di cui dispone. Ecco come entra in gioco la delega incondizionata sul conto corrente del caso in questione. Concedere una delega incondizionata vuol dire non imporre limiti sull’operabilità e non definire uno scopo preciso che giustifichi tale decisione.
Dietro tale formula, che concede di operare in maniera libera sul conto corrente intestato ad altra persona, si potrebbe nascondere una disponibilità alle quote. È per tale ragione che in determinate circostanze il Fisco potrebbe disporre un sequestro preventivo e una successiva confisca di tali depositi. Sebbene si tratti di circostanze piuttosto gravi che comportano reati tributari rilevanti, non si esclude una simile ipotesi di confisca. Sembra incredibile ma i soldi sul conto corrente con delega sono a rischio anche in questi casi.
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