“Mens sana in corpore sano” sostenevano gli antichi latini. Una lezione importante che può valere anche in un’epoca come la nostra in cui i problemi di depressione sono sempre più diffusi. Da molti anni, infatti, si dibatte sui benefici dell’attività fisica non solo per la salute generale, ma anche per alleviare i sintomi della depressione. E uno studio recente ha confermato il legame indissolubile tra salute fisica e salute mentale. Al centro della ricerca un’attività molto comune: la camminata. Sembra incredibile ma con un’ora a settimana di questa attività potremmo allontanare la depressione. È il momento di scoprire i risultati di questo importante lavoro scientifico. Con un’ovvia premessa. L’attività fisica può aiutare ma non sostituire il supporto psicologico o l’eventuale cura farmacologica nei casi di depressione più gravi e prolungati.
Sembra incredibile ma con un’ora a settimana di questa attività potremmo allontanare la depressione
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A presentare i risultati della ricerca che sottolinea i benefici della camminata sui sintomi più lievi di depressione è stata la Fondazione Veronesi.
La ricerca in questione è stata realizzata dal “Black Dog Institute” di Sidney e ha visto la collaborazione di studiosi britannici e norvegesi. Gli scienziati hanno studiato per 11 anni la salute mentale e la frequenza di esercizio fisico di circa 34mila persone. E dopo anni di analisi il team è riuscito a quantificare per la prima volta l’impatto dell’esercizio sulla salute mentale. Il risultato è sorprendente: un’ora a settimana di un attività a basso impatto come la camminata sembra poter ridurre del 12% il rischio di depressione.
Purtroppo i risultati dello studio non sono associabili anche alla riduzione dell’ansia ma aprono prospettive importanti per la ricerca sul “male oscuro”. A maggior ragione in un periodo come quello attuale in cui la pandemia globale ha avuto effetti decisamente negativi sulla salute mentale delle persone.
I numeri
Lo scorso giugno l’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto il punto sui numeri di ansia e depressione nel nostro Paese. Ebbene, oltre il 40% dei nostri concittadini ha affrontato un peggioramento dei sintomi di queste patologie durante il lockdown del 2020. Il 60% del campione della ricerca (circa 6 mila persone) ha registrato un peggioramento della qualità di vita. E il 30% ha dovuto vedersela con problemi nell’equilibrio tra sonno e veglia.
Più colpite le donne rispetto agli uomini. Circa la metà ha visto peggiorare il proprio benessere psico-fisico e la qualità del riposo. Una percentuale rispettivamente maggiore del 32% e del 63% rispetto alla popolazione maschile.
Un problema sicuramente da non sottovalutare e che non può prescindere dal miglioramento delle abitudini di vita da associare alle cure mediche e psicologiche.
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