Vietato dormire tranquilli nonostante una pensione già presa ed anche da molto tempo. Può sembrare strano ma la verità è proprio questa. Perché basta poco, basta un errore e si corre il rischio di restare senza l’assegno previdenziale.
Un rischio che corrono i pensionati che entro il 29 febbraio devono rispondere a due diversi adempimenti. Si tratta della campagna RED 2023 e dei solleciti RED 2022, e della campagna INV CIV 2023. In pratica, adempimenti obbligatori da espletare per non rischiare di perdere tutta o una parte della prestazione.
Sei in pensione? Controlla se ci sei anche tu tra quelli che rischiano l’assegno
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I titolari di pensioni e trattamenti in tutto (Assegno Sociale) o in parte (maggiorazioni sociali) collegati al reddito o alle invalidità, devono segnare in rosso sul calendario il giorno 29 febbraio. Quel giorno scade la campagna RED ordinaria 2023, la campagna solleciti 2022 e la campagna INV CIV. Ai pensionati il compito di comunicare all’INPS tramite la modulistica prevista e tramite la procedura telematica, i redditi 2021, i reddiit 2022 e le eventuali situazioni di ricovero presso strutture sanitarie convenzionato con lo Stato. Perché questo obbligo?
Perché essendo trattamenti collegati al reddito, bisogna informare l’INPS di eventuali variazioni sopraggiunte da un anno all’atro, che incidono sulle prestazioni stesse. E perché, nel caso di prestazioni per invalidi, se ci sono dei ricoveri, se superiori a 30 giorni e presso strutture a carico del SSN (Servizio Sanitario Nazionale), l’INPS potrebbe sospendere per quel periodo di ricovero le prestazioni.
Quali i rischi che si corrono se passa il 29 febbraio?
I pensionati che devono obbligatoriamente rispondere a questi adempimenti, sono quelli che non hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. E potremmo sostenere che la maggior parte di chi ha prestazioni minime tali da godere delle maggiorazioni, sono soggetti esonerati dalla presentazione del 730 piuttosato che del modello Redditi PF. Alla stregua di chi prende per esempio l’Assegno Sociale (un trattamento assistenziale non assoggettato ad IRPEF) o un trattamento per disabili. Quindi, sei in pensione? controlla se ci sei anche tu tra questi soggetti, perché il 29 febbraio sta arrivando. E si corre il rischio, nella peggiore delle ipotesi, che l’INPS non ricevendo tali comunicazioni, interrompa l’erogazione della pensione. E nel caso dei solleciti, il pensionato corre il rischio di dover restituire anche le mensilità di assegno percepite ma non “bonificate” da un modello RED o INV CIV presentato per tempo. Un errore da non commettere.
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