A seguito del ribasso del petrolio anche le azioni del cane a sei zampe cedono. Ecco, quindi, arrivare un segnale ribassista per le azioni ENI che accelerano al ribasso. Quale potrebbe essere il futuro di questo titolo azionario?
I punti di forza e di debolezza
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ENI presenta multipli di guadagno molto interessanti. Il titolo, infatti, è valutato nel 2023 a 0,65 volte il suo fatturato, ovvero livelli di valutazione molto interessanti rispetto ad altre società quotate. Inoltre, il prezzo dell’azienda rispetto al valore netto contabile fa apparire l’azione come relativamente economica. Infine, il rapporto tra prezzo e fatturato mostra un forte livello di sottovalutazione con un valore di 0,49x.
Quest’azione rappresenta un grande interesse per investitori in cerca di rendimento. Allo stato attuale il rendimento atteso per il dividendo di ENI è superiore al 6%. È interessante notare che anche negli anni scorso il rendimento è stato sempre superiore al 5%. Inoltre, il payout è su livelli molto bassi, il che garantisce in qualche modo la sostenibilità del dividendo stesso.
Gli analisti che coprono il titolo ENI sono praticamente quasi divisi a metà. Su 28 analisti che esprimo un rating sul titolo, infatti, 16 hanno una raccomandazioni Compra o Compra adesso, mentre gli altri 12 un giudizio Mantieni.
Anche dal punto di vista del prezzo obiettivo a un anno la situazione è abbastanza incerta. Si va, infatti, da una sottovalutazione di circa il 37% nello scenario più ottimistico, a una sopravvalutazione del 3% circa. In media, invece, le azioni ENI risultano essere sottovalutate poco più del 18% circa
Per quel che riguardo i punti deboli, ricordiamo che il gruppo è una delle aziende con le più deboli prospettive di crescita secondo le stime degli analisti. Inoltre, secondo le attuali stime degli analisti, il potenziale di progressione dell’Utile Netto per Azione (EPS) per i prossimi anni appare limitato.
Segnale ribassista per le azioni ENI che accelerano al ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo ENI (MIL:ENI) ha chiuso la seduta del 10 gennaio a quota 14,884 €, in ribasso dello 0,27% rispetto alla seduta precedente.
Con la chiusura giornaliera inferiore in figura. 14,942 € le quotazioni potrebbero accelerare al ribasso secondo lo scenario mostrato. Solo l’immediato recupero di area 14,942 € potrebbe favorire una ripresa del rialzo.
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