Seduta folle oggi in Borsa con i listini che prima partono al galoppo e poi invertono la marcia per chiudere in rosso. Un dietrofront apparentemente inspiegabile ma che ha, invece, una chiara motivazione. Ieri è stata la giornata della Federal Reserve. Alle 20 ora italiana la Banca centrale USA ha comunicato una decisione che era forse la più attesa dall’inizio dell’anno. La FED ieri ha deciso di alzare di mezzo punto percentuale il tasso di interesse. Appena è stata comunicata la notizia, i mercati americani, ancora aperti, sono schizzati verso l’alto. Alla fine della seduta l’indice S&P 500 ha guadagnato quasi il 3%. L’indice tecnologico Nasdaq è schizzato di quasi il 3,2%.
Non è stata questa notizia a spingere i prezzi, ma le dichiarazioni successive del Presidente della FED Jerome Powell. Powell ha fatto capire ai mercati che la Banca centrale americana al momento non prevede prossimi aumenti dei tassi dello 0,75%. Questa dichiarazione ha tranquillizzato il mercato e ha spinto gli operatori ad acquistare azioni a piene mani, in particolare i tecnologici.
Oggi è stata una seduta pazza con le Borse europee in forte rialzo in avvio per la chiusura rialzista di ieri di Wall Street. Poi però i listini del Vecchio Continente hanno chiuso in rosso. Dopo l’ora di pranzo, hanno cominciato ad arrivare i dati su una possibile apertura in deciso ribasso della Borsa americana. Così, i listini targati UE hanno iniziato a scendere velocemente.
Seduta pazza con le Borse europee in calo e Wall Street in apertura in picchiata a causa di questo motivo
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Il calo delle Borse europee è iniziato all’avvio delle contrattazioni sul mercato USA. Gli indici principali di Wall Street hanno aperto in forte calo, trascinandosi dietro tutti i listini europei. Alla fine della seduta, l’Euro Stoxx 50 ha chiuso in calo dello 0,7%, la Borsa tedesca ha perduto lo 0,5% e Parigi lo 0,4%. Londra ha chiuso con un leggero rialzo dello 0,1%. Piazza Affari, che aveva iniziato la giornata al galoppo, ha chiuso con un calo dello 0,6%. Il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha terminato a 23.759 punti.
Al momento della chiusura dei mercati, in Europa gli indici USA erano in profondo rosso. L’indice S&P 500 stava perdendo oltre il 3,5% e il Nasdaq oltre il 4,5%. Ma perché le Borse americane ieri hanno chiuso in forte rialzo e oggi sono partite malissimo? Perché prima dell’apertura del mercato azionario americano sono arrivati alcuni dati macroeconomici fortemente negativi per l’economia USA. Negli Stati Uniti, nel primo trimestre dell’anno, il costo unitario del lavoro è balzato ben oltre le attese volando all’11,6%. Inoltre, nello stesso arco temporale la produttività è crollata del 7,5%, ben oltre le attese degli analisti. Questo tasso di decrescita è stato il più rapido dal 1947, in riferimento al primo trimestre. Questi dati hanno riportato la paura tra gli operatori di una possibile accelerazione dei prezzi a fronte di un calo della crescita economica. Uno scenario che i mercati azionari non amano.
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