Sono sempre di più gli studi e gli scienziati che convengono come certi lavori siano corresponsabili della possibile nascita di un tumore. Stando infatti a quanto riporta Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro sono potenzialmente pericolosi circa 400 agenti classificabili appunto come cancerogeni. Possono essere biologici, chimici o anche fisici e secondo la medicina oncologica possono realmente provocare gravi alterazioni genetiche. Secondo gli studi internazionali se facciamo questi lavori potremmo essere più esposti al cancro rispetto ad altri impieghi. Andiamo a vedere con i nostri Esperti quali sono questi lavori e in quali settori rischiamo di più.
Un tempo c’era l’amianto
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Un tempo quando purtroppo sistemi e conoscenze di sicurezza erano davvero minimi, lo spauracchio principale della salute del mondo lavorativo era l’amianto. Poi, venne il radon, per informare quanti lavorassero ma anche abitassero sottoterra. Oggi come dicevamo, i rischi professionali di chi rimane esposto a questi agenti cancerogeni è molto più complesso e più vario. Sono davvero tanti i comparti in cui possiamo trovare queste sostanze cancerogene:
- industrie petrolchimiche;
- fabbriche farmaceutiche;
- laboratori di ricerca;
- agricoltura stessa.
Così come sono chiaramente esposti con la propria salute coloro che lavorano nelle asfaltature stradali, nelle fabbriche di gomma di plastica e nelle attività di saldatura.
Secondo gli studi internazionali se facciamo questi lavori potremmo essere più esposti al cancro
Possiamo anche dire che nonostante le notizie che si rincorrono tutti i giorni sui telegiornali, la maggior parte delle aziende italiane cerca perlomeno di lavorare in sicurezza. Esiste il famoso Decreto-Legge 81 del 2008 che tutela la sicurezza di tutti i lavoratori in ogni ambiente di lavoro. Un decreto che è continuamente aggiornato e che in qualsiasi azienda cambia con l’introduzione di nuovi materiali, nuove macchine le nuove sostanze. Le aziende sono tenute per legge a valutare tutti i rischi a cui sono esposti i propri lavoratori, fornendo i famosi dispositivi di protezione individuale. Ma, non solo perché sono importantissime anche le continue e formazioni e informazioni del personale, che possono veramente salvare la vita.
Si chiamano tumori occupazionali
Queste neoplasie associate alle esposizioni degli agenti cancerogeni sono definite “tumori occupazionali” e si legano ovviamente alla concausa molto stretta tra lavoro e malattia. Secondo i dati forniti dall’INAIL, in Italia la maggior parte dei casi di tumori occupazionali riguarda i polmoni e la vescica. Ovviamente è veramente molto difficile certificare un rischio potenziale di esposizione all’agente cancerogeno per i professionisti chiamati al consulto.
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