In rialzo, seppur di poco, ma pur sempre con il segno più. Questa in estrema sintesi la situazione sui mercati azionari europei al giro di boa della tarda mattinata. Lo stesso dicasi per Piazza Affari che, però, deve scontare qualche zavorra sui singoli titoli. Ad esempio quello della Juventus che, dopo la bufera Super League, è crollata in Borsa.
Secondo gli analisti quali sono le probabilità che ieri sia iniziato un forte ribasso per i mercati azionari?
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Leggermente differente, invece, il quadro di Wall Street. Infatti dall’altra parte dell’oceano i futures tendono al negativo dopo una giornata che si è conclusa, anch’essa, con il segno meno.
Secondo gli analisti quali sono le probabilità che ieri sia iniziato un forte ribasso per i mercati azionari? Una domanda che nasce perché, dopo settimane di entusiasmo, ieri c’è stata, sugli indici, una piccola doccia fredda. Doccia fredda che è continuata questa mattina sui mercati asiatici con Tokyo che, ad esempio, ha chiuso a -2%. Scott Redler, direttore strategico di T3Live.com considera il calo visto sugli indici USA una strategia utile per allentare la fase ipercomprata del mercato. Con ogni probabilità il ritorno dei contagi, nonostante una campagna vaccinale ampia, ha fatto rinascere le antiche paure. Da qui il dubbio che serpeggia tra gli operatori e per cui qualcosa potrebbe succedere.
I market mover
Solo temporale momentaneo o qualcosa di più? Il fatto che le vendite di ieri a Piazza Affari siano state forti sui titoli finanziari potrebbe essere già un indizio per mettere insieme i pezzi di un mosaico difficile da interpretare. A dare qualche informazione potrebbe essere la riunione della BCE attesa per domani. Con le conseguenti scelte sul fronte della politiche monetarie. A questa si affiancherà la FED, che sarà in scena la settimana prossima.
Ecco allora che la scena, e soprattutto le decisioni più importanti, tornano verso le Banche Centrali che, a loro volta, riprendono ad essere i market mover delle prossime sedute. Non bisogna infatti dimenticare che il rialzo dei prezzi delle materie prime ha creato un aumento dell’inflazione, altro sorvegliato speciale dell’istituto guidato dalla Lagarde. Si tratta di un aumento già pronosticato e ampiamente controllato e controllabile come confermato da Jerome Powell numero uno della Banca Centrale statunitense. Da monitorare anche l’andamento del petrolio, in calo, complice anche la contrazione della domanda di carburante da parte dell’India, sotto la pesante pressione di una recrudescenza dei contagi e, soprattutto delle vittime da Covid 19.