Per fare il bucato, oltre al detersivo solitamente usiamo anche l’ammorbidente. Viene automatico e spontaneo adoperarlo in lavatrice o nei lavaggi a mano, ma talvolta commettiamo degli errori. Infatti bisogna sapere come, quando e soprattutto se inserirlo. Con alcuni indumenti infatti non va messo perché può rovinarli irrimediabilmente.
L’ammorbidente ha lo scopo di rendere il bucato più morbido ma anche profumato. Per questo quando lo scegliamo ci conviene dare una certa importanza anche all’aroma, che dovrà corrispondere ai nostri gusti e non infastidire l’olfatto. Inoltre aiuterebbe a diminuire l’energia elettrostatica che fa sì che i nostri capi ci si incollino addosso. Per avere tutti questi vantaggi bisogna però conoscere perfettamente le modalità d’uso, perché altrimenti rischieremmo di rovinare il bucato.
Se usi l’ammorbidente per lavare questi capi hai sempre sbagliato: come e quando metterlo
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Bisogna usarlo quando si hanno indumenti e biancheria che tendono a perdere la forma ma soprattutto a indurirsi e irrigidirsi. Lo si può utilizzare sia per lavare in lavatrice che a mano. Nel primo caso dovremo inserirlo nell’apposita vaschetta contrassegnata dal simbolo del fiore. Generalmente si dovrà fare all’inizio del lavaggio, infatti le impostazioni delle attuali lavatrici prevedono che si prelevi in automatico per l’ultimo risciacquo.
Per le quantità sarà bene fare affidamento sulle istruzioni riportate sul flacone. In linea di massima si tende a usare un tappo per un lavaggio a pieno carico, altrimenti metà. Fondamentale non superare il limite massimo indicato all’interno della vaschetta.
Per lavare a mano invece possiamo servirci di una bacinella con acqua e con un tappo di ammorbidente riempito per un terzo. Lo faremo dopo aver già smacchiato e sciacquato il detersivo. Sarà sufficiente dunque mettervi a mollo i panni per un po’ e sciacquare accuratamente. Come alternativa all’ammorbidente possiamo considerare anche alcune soluzioni naturali, come l’aceto.
Quando evitarlo assolutamente per non rovinare il bucato
Per quanto l’ammorbidente sia una tipologia di detersivo davvero utile, non sempre è proficuo usarlo. In taluni casi, piuttosto, rischia di compromettere irrimediabilmente i tessuti. Infatti agisce formando una sorta di barriera protettiva sulle fibre che talvolta potrebbe essere dannosa. Il primo tessuto con cui non usarlo mai è la microfibra, sia che si tratti di panni per pulire casa sia che si tratti di abbigliamento. In entrambe le tipologie, infatti, tende a togliere efficacia al tessuto. Ad esempio, nei primi rischia di ridurne la capacità di intrappolare la polvere.
Sconsigliato anche per i materiali sintetici dell’abbigliamento sportivo, poiché sovrapponendosi nello strato superficiale li renderebbe meno traspiranti. Medesimo discorso anche per i costumi da bagno di uguale foggia, perché rischierebbe di preservarne l’umidità nelle fibre nonché di ridurne l’elasticità. Tutto ciò che ha uno strato interno di piuma non vuole assolutamente l’ammorbidente, quindi mai con piumini, piumoni e trapunte. Infatti rischia di agglomerare le piume interne e di ridurne il volume.
Sorprenderà ma anche asciugamani e accappatoi in spugna è meglio lavarli senza, perché potrebbe incidere sulla loro capacità di assorbire l’acqua. Ciò vale anche per le giacche impermeabili e altri indumenti idrorepellenti, nonché per l’efficacia dei tessuti ignifughi. Per quanto riguarda cachemire e lana invece rischia di appesantirne le fibre. Altresì da evitare anche sul lino per non alterarne la consistenza, nonché su indumenti da inamidare e jeans. Quindi, se usi l’ammorbidente per lavare questi capi hai sempre sbagliato e sarà meglio smettere.