Il Codice Civile, all’articolo 2.043, è chiaro nell’affermare che chi causa un danno ingiusto a un’altra persona deve risarcirla. Si tratta della responsabilità civile. Non è altro che l’applicazione del principio del “chi rompe paga”. Questo principio vale per chiunque abbia causato un danno ingiusto, quindi, oltre che per i privati, anche per i soggetti pubblici.
Ad esempio, di recente la Cassazione ha ordinato il risarcimento in favore di un soggetto che cadeva da un scalinata pubblica. I giudici hanno, infatti, considerato responsabile il Comune perché non aveva mantenuto correttamente i gradini delle scale.
Il principio è, dunque, quello per cui chi causa un danno deve ripagare chi lo ha subito. Non importa che a causarlo sia stato un privato, lo Stato, il Comune, un Ente pubblico o altri soggetti. Tutti hanno il dovere di risarcire i danni causati.
Un caso di risarcimento interessante
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A questo proposito è interessante una sentenza della Corte di Cassazione, numero 11.193 del 2017. In questa sentenza i giudici hanno affermato che, se uno sbalzo di corrente rovina gli elettrodomestici, il danneggiato può chiedere un risarcimento. Infatti, si trattava del caso di un soggetto che vedeva molti dei suoi elettrodomestici rovinarsi a causa di un improvviso sbalzo di corrente. Dunque, il danneggiato decideva di andare dal giudice e chiedere all’ENEL il risarcimento.
Secondo i giudici di merito, l’ENEL era responsabile dell’accaduto. Infatti per liberarsi dalla responsabilità avrebbe dovuto provare la forza maggiore o il caso fortuito. L’ENEL, invece, sosteneva che nel contratto vi fosse una clausola che lo esonerava dalla responsabilità per questo tipo di eventi imprevisti.
Se uno sbalzo di corrente rovina gli elettrodomestici si può chiedere il risarcimento
A questo punto è intervenuta proprio la Corte di Cassazione. La Corte ha dato ragione al danneggiato e ai giudici di primo grado, rifiutando le argomentazioni dell’ENEL. Secondo la Cassazione, infatti, l’articolo 2.050 pone a carico del gestore dell’energia una presunzione di responsabilità. Se si verificano eventi legati al servizio che causano danno ai consumatori, il gestore è tenuto a risarcirli pienamente. L’unico modo che avrebbe avuto l’ENEL di scampare al risarcimento sarebbe stato quello di provare la forza maggiore o il caso fortuito.
Si tratta di un evento positivo imprevedibile ed eccezionale che sottrae la responsabilità dall’ENEL. Un esempio può essere quello di un fulmine che si abbatte su di una casa e provoca uno sbalzo di corrente che danneggia gli elettrodomestici. In questo caso, l’ENEL può provare che è stato il fulmine a provocare i danni, e dunque, non può esserci la sua responsabilità. Se, invece, il gestore non riesce a dare una simile prova, dovrà risarcire pienamente.
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