Durante un trasloco oppure facendo ordine in casa, può capitare di trovare banconote o monete dimenticate. Potrebbe addirittura trattarsi ancora delle vecchie lire. Secondo alcuni calcoli infatti, sono ancora in circolazione banconote e monete per un ammontare complessivo di circa quattromila miliardi di lire. Se troviamo pochi spiccioli può essere un’occasione per conservarli per ricordo. Oppure potremmo venderle a qualche appassionato ad un mercatino dell’usato. Se, invece, dovessimo avere ancora somme rilevanti? Insomma, se trovo vecchie lire in casa posso ancora cambiarle in euro? La risposta sembra essere negativa: la lira italiana ha cessato il suo corso legale nel febbraio 2002. Sono anche scaduti i termini per chiederne il cambio alla Banca d’Italia. Potrebbero però esserci ancora speranze di poter cambiare lire in euro, vediamo in quali casi è possibile.
Una vicenda controversa
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Con il Decreto Salva Italia, nel 2011 il Governo aveva anticipato la scadenza per cambiare lire in euro. Inizialmente infatti, i cittadini avevano dieci anni di tempo dalla fine del corso legale per cambiare le lire presso Bankitalia. Il Governo Monti anticipò questa scadenza al 6 dicembre 2011. Una manovra apparentemente di poco conto ma che potrebbe aver reso impossibile il cambio per alcuni cittadini. La vicenda arrivò poi innanzi alla Carte Costituzionale. Secondo i magistrati, la manovra governativa era da considerarsi illegittima. Chiunque avesse richiesto a Banca d’Italia il cambio delle lire entro la scadenza originale aveva diritto ad ottenere nuova valuta. L’elemento essenziale individuato dalla Corte era la prova di aver richiesto l’operazione tra il 6 dicembre 2011 ed il 28 febbraio 2012.
Se trovo delle vecchie lire in casa posso ancora cambiarle in euro?
La Corte Costituzionale stabilisce chiaramente il diritto di ottenere il cambio se richiesto entro il 28 febbraio 2012. Banca d’Italia ha sempre preteso che i richiedenti fornissero la prova della richiesta entro i termini stabiliti. Un recente provvedimento del Giudice di Pace di Sorrento ha però sovvertito quest’ultimo aspetto. Secondo il giudice, le istituzioni avrebbero dovuto fornire la documentazione in loro possesso e non richiederla ai cittadini. Bankitalia deve quindi cambiare cartamoneta e banconote ma anche aiutare il cittadino a provare la data di richiesta. Probabilmente molte persone andranno a reclamare il cambio in euro del proprio vecchio tesoretto. Anche se, chi dovesse ritrovare solo oggi vecchie monete e banconote non potrà pretenderne la conversione. La lunga storia della lira italiana continua tutt’oggi. A quasi vent’anni dalla sua uscita dal corso legale infatti, la lira continua a far parlare di sé.