La comparsa del mal di schiena sarebbe legata principalmente a condizioni di tensione o a posture sbagliate. Stiramenti, sciatiche o scoliosi sarebbero il risultato di sforzi o posture scorrette che si sono protratte per tempo. Meno frequenti sono artrosi o osteoporosi, mentre per i traumi è necessario un discorso a parte.
Di solito il mal di schiena è fastidioso perché il dolore diventa cronico anche se è debole e non invalidante. Il fatto che ci sia sempre, che sia lì e che dobbiamo combatterlo potrebbe destabilizzarci. A farci preoccupare dovrebbero essere i cambiamenti, cioè quando il dolore diventa forte e debilitante, quando il riposo non sortisce effetti, quando al dolore si associa una febbre costante che non passa. Solitamente le infiammazioni più acute potrebbero passare dopo 2 settimane con i giusti trattamenti e con il riposo. Se questo non avviene dovremmo indagare con l’aiuto di un medico per capirne le cause e procedere di conseguenza.
Diagnosi ritardate
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Alcune patologie infiammatorie croniche potrebbero indurci in confusione. È stato dimostrato che almeno 18 mila italiani pensavano di soffrire di mal di schiena, o più precisamente di una lombalgia acuta, e invece il problema era la Spondilite Anchilosante. Questa diagnosi, che è la più diffusa dopo l’Artrite Reumatoide, arriverebbe spesso in ritardo proprio perché i sintomi sarebbero uguali a quelli del comune mal di schiena. Se soffriamo di mal di schiena a causa della Spondilite potremmo piegarci con difficoltà e fare fatica nella respirazione. Durante la respirazione verrebbero coinvolti diversi muscoli causando sforzi continui deleteri. Questi danni potrebbero essere limitati ma diventerebbero a un certo punto irreversibili.
Come si arriva a una situazione di sofferenza cronica? Il mal di schiena è legato a diversi fattori. Le infiammazioni croniche reumatiche sarebbero solo una delle tante categorie. Spesso, però, quando abbiamo dolori alla schiena, a prescindere dalle cause, sarebbe coinvolto l’intestino. La zona lombare e l’intestino sono anatomicamente vicini, c’è un coinvolgimento delle vertebre. Il muscolo ileo-psoas, che si trova nella parte posteriore dell’addome, potrebbe irrigidirsi e da lì nascerebbe il mal di schiena.
Se soffriamo di mal di schiena alziamoci dal letto con calma
Un tipo di sviluppo di questo genere renderebbe inutili impacchi e antidolorifici. I trattamenti osteopatici dovrebbero partire proprio dallo sblocco degli organi interni attraverso la manipolazione dell’addome. Potrebbe essere un percorso lungo che coinvolge rilassamento dei muscoli e correzione della postura. Solo in seguito lo stretching e la ripresa dell’attività fisica sarebbe consigliata. Gli esercizi di respirazione e rilassamento da fare in casa potrebbero darci sollievo.
Se stiamo soffrendo cerchiamo di distenderci, di piegare le gambe e portarle verso il petto e respirare profondamente per una trentina di volte. Questo esercizio dovrebbe essere ripetuto spesso durante la giornata. Durante la notte i dischi intervertebrali assorbono i liquidi e al mattino sarebbero pieni e da qui deriverebbe la tensione che ci costringe ad alzarci sofferenti.
Facciamo piccole camminate per scaricare la tensione e qualche leggero esercizio per stirare i muscoli. Preparare una tazza di camomilla con alcune gocce di passiflora distenderebbe gli organi interni. Facciamo una doccia calda e mettiamo l’arnica nelle parti doloranti. Quindi teniamo queste parti al caldo. La situazione potrebbe migliorare velocemente.