L’alimentazione influisce su tantissimi processi legati alla salute del nostro organismo.
Molti si preoccupano spesso di cosa possa aumentare o ridurre il colesterolo, la pressione arteriosa o la glicemia. Ci sono però altre problematiche da non sottovalutare e che trovano connessione con ciò che mangiamo. Una di queste è l’iperuricemia.
Se soffriamo di acido urico in eccesso, i disturbi a cui possiamo andare incontro non sono così irrilevanti.
Anche qui ciò che mangiamo può fare la differenza e lo fa in modo abbastanza importante.
Scopriamo dunque che cos’è l’acido urico, cosa può causare un suo eccesso e quali sono le possibili conseguenze di questa condizione.
Dopodiché approfondiremo l’aspetto alimentare chiamando in causa un pesce in particolare, o meglio un mollusco. È piuttosto comune, consumatissimo sia sulle tavole di tanti italiani che al ristorante, magari protagonista di una bella grigliata.
Cos’è l’acido urico e perché è bene tenere sotto controllo i suoi livelli
Indice dei contenuti
L’acido urico è ciò che rimane del metabolismo delle proteine ed è scartato dall’organismo per mezzo dei reni. Quando si crea uno squilibro tra produzione e scarto possiamo andare incontro a ciò che viene chiamata iperuricemia.
Un eccesso di acido urico non è una condizione da sottovalutare. Potrebbe infatti essere causa di alcuni disturbi tutt’altro che semplici da contrastare come la gotta ed alcune disfunzioni renali.
Potremmo quindi andare incontro a dolori articolari o ad esempio calcoli renali.
Un suo aumento può essere determinato in parte da alcune patologie come obesità, diabete, ipotiroidismo ed alcune forme tumorali. Tuttavia, come anticipato, gran parte della responsabilità ricade sul consumo di alcuni cibi come carne e legumi, estremamente ricchi di purine.
Ma se ormai l’iperuricemia risulta accertata, come dobbiamo comportarci a tavola? Per ridurlo basterebbe adottare certe buone abitudini di vita che riguardano anche l’alimentazione.
Se soffriamo di acido urico in eccesso dovremmo evitare questo comune mollusco che portiamo spessissimo sulle nostre tavole
Se da un lato è quindi fondamentale evitare cibi ricchi delle famigerate purine, dall’altro ce ne sono altri che sono dei veri insospettabili.
Tra questi troviamo la seppia e la causa sembrerebbe essere legata proprio all’alto contenuto proteico del tessuto connettivo di cui sono composte. Questo le renderebbe sconsigliabili e da mettere tra gli alimenti off limits per quanto riguarda l’accumulo di acido urico o condizioni come la gotta. Un’informazione importantissima da avere, poiché si tratta di un mollusco davvero amatissimo.
Al forno, sulla griglia in compagnia di altri pesci e crostacei, ripieni o in padella accompagnati dai piselli, spesso se ne fanno delle vere scorpacciate. Questo non può che essere cosa buona visto l’alto contenuto di nutrienti come magnesio, calcio, fosforo e potassio, nonché di vitamina.
Certo è che se il nostro problema è proprio l’acido urico allora sembra proprio che dovremmo cercare altrove queste fantastiche qualità.