Quella che stiamo vivendo è senza dubbio un’epoca frenetica e stressante. Abbiamo sempre mille cose da fare e pochissimo tempo per rilassarci e dedicarci alle nostre passioni. Una condizione che rischia di far salire i livelli di rabbia e frustrazione ben oltre al livello di guardia. Per scaricare la negatività accumulata in campo sentimentale e lavorativo, molti ricorrono allo yoga o all’allenamento. Ma esistono anche altre pratiche che potrebbero darci una grandissima mano se siamo sempre arrabbiati e frustrati. Ad esempio abbiamo a disposizione i 4 semplicissimi esercizi che stiamo per scoprire.
Sfoghiamo la nostra rabbia su un cuscino
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Prima di iniziare è importante precisare che non parleremo di prescrizioni mediche. Quelli che presenteremo sono soltanto piccoli trucchetti che potrebbero darci una mano a sfogare la frustrazione accumulata. In caso di stress eccessivo o di problemi di carattere psicologico persistenti, la strada obbligata è quella di rivolgersi a uno specialista.
Il primo trucchetto che potrebbe rivelarsi utilissimo è quello di riversare la rabbia su un cuscino o su una qualsiasi superficie morbida. Possiamo usarlo sia come saccone domestico che come parete per urlarci dentro, ovviamente facendo attenzione a non soffocare.
Proviamo con la meditazione
La meditazione può essere un’ottima strada per ridurre il livello di rabbia e stress. Nulla di mistico o aulico. È la stessa scienza a confermare che meditare con costanza potrebbe ridurre i livelli di cortisolo. Ovvero dell’ormone che si produce quando siamo in situazioni difficili da superare.
Una pratica da affrontare con consapevolezza ma che potrebbe portare benefici anche nella prevenzione di patologie di carattere fisico e psichico.
Se siamo sempre arrabbiati e frustrati dovremmo provare oltre allo yoga questi 4 esercizi che ci rimetteranno in pace con noi stessi e con il Mondo
La nostra voce potrebbe rivelarsi un preziosissimo alleato se abbiamo rabbia a frustrazione accumulati da tanto tempo. A maggior ragione in questo periodo primaverile in cui possiamo riscoprire il contatto con la natura.
Proviamo a trovare un luogo in mezzo al verde e facciamo un bell’urlo liberatorio. Sembra una banalità ma facendo così stimoleremo il lavoro del diaframma. Ovvero di uno dei muscoli centrali del corpo e il cui funzionamento è spesso legato al benessere psicofisico.
Sempre per lo stesso motivo dovremmo provare a cantare quando siamo particolarmente stressati. “Canta che ti passa” è ben più che un semplice detto popolare. Cantare ha effetti benefici sul cervello, allenta le tensioni muscolari e porta il diaframma a lavorare molto meglio.
Lettura consigliata
Se vogliamo diventare persone migliori dovremmo leggere almeno una volta uno di questi 5 libri