Dei giorni in cui ci sentiamo spossati e senza forze, insomma dei giorni “no”, potrebbero capitare a tutti. Magari, il responsabile potrebbe essere il caldo o qualsiasi altro motivo. In questo caso, basterebbe contattare il medico per sapere come comportarci e, magari, tranquillizzarci.
L’importante è che il malessere generale non superi un tot di giorni. Qualora i sintomi perdurassero per più giorni, si consiglierebbe di fare una visita dal medico di fiducia. Quest’ultimo potrebbe prescrivere degli esami da fare, per capire l’origine del malessere.
Solitamente, la difficoltà di respirazione sarebbe un fattore allarmante. In tempi come questi, penseremmo che si tratti di Covid 19. Tuttavia, la difficoltà di respirazione senza sforzi non sarebbe un campanello d’allarme solo di questo virus.
L’ortopnea
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Se si ha difficoltà a respirare di notte, potrebbe trattarsi di ortopnea, infatti. Trattasi di una manifestazione sintomatologica, legata al ritorno dell’afflusso sanguigno al ventricolo sinistro del cuore, secondo Humanitas. Il ventricolo risulterebbe in difficoltà nel supportare il carico incrementato di sangue e questo determinerebbe la difficoltà respiratoria.
In questo caso, il soggetto colpito si sentirebbe costretto a dormire in una posizione eretta, anche attraverso il supporto di cuscini dietro la schiena. Nella maggior parte dei casi, questa sintomatologia sarebbe legata a scompensi cardiaci o problemi ai polmoni.
Come si manifesta
L’ortopnea si verificherebbe, soprattutto, di notte, a riposo dunque, e il soggetto potrebbe svegliarsi di soprassalto, con dispnea e con un conseguente stato di agitazione. Oltre ad uno scompenso del ventricolo sinistro e alla pneumopatia cronica, l’ortopnea potrebbe essere legata anche all’asma e alla bronchite.
Da quanto si evince, dunque, questa forma di difficoltà respiratoria non andrebbe confusa con quella accusata sotto sforzo. Infatti, l’ortopnea si manifesterebbe, principalmente, a riposo.
Se si ha difficoltà a respirare di notte potrebbe essere per questo motivo
Da quanto letto, l’ortopnea sarebbe un campanello d’allarme strettamente correlato ad uno scompenso cardiaco o polmonare. Qualora il soggetto, ogni notte, si dovesse svegliare con una sensazione di mancanza di respiro così severa da doversi sedere, sarebbe il caso di recarsi da un cardiologo o da uno pneumologo.
Qualora, invece, il medico diagnosticasse una bronchite o l’asma, la difficoltà respiratoria potrebbe diminuire, se si agisse con una terapia per curare le cause scatenanti. In primo luogo, infatti, si dovrebbe capire l’origine che porterebbe al malessere.
Ciò sarebbe importante, in quanto, sfortunatamente, ad oggi non vi sarebbero delle terapie specifiche per curare l’ortopnea. Tuttavia, quest’ultima potrebbe essere trattata in concomitanza con la cura apposita alla causa che la determinerebbe.
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