Di fronte a decisioni difficili può essere perfettamente normale sentirsi indecisi sul da farsi. Magari si sta valutando una certa necessità di acquisto come un’auto o un elettrodomestico particolarmente costoso e si vuole essere sicuri di come spendere i propri soldi. Oppure si sta vivendo una particolare relazione d’amore con situazioni poco simpatiche. Qualche amico potrebbe aver fatto un torto e ora si sta valutando come comportarsi. Insomma, queste cose capitano se l’indecisione in amore e non solo è un sentimento che si prova spesso.
Ma cosa accade quando questa condizione diventa così pesante da paralizzare ogni azione? Stupirà molti sapere che esiste una vera e propria sindrome che definisce l’indecisione patologica. Si chiama decidofobia o abulomania ed è un vero e proprio disturbo invalidante. Le persone affette da questa patologia non hanno fiducia in se stesse, non riescono a prendere decisioni e difficilmente riescono a relazionarsi con gli altri. Cercano di evitare totalmente qualsiasi soluzione in cui sia richiesta una scelta, anche banale e semplice. Ciò accade perché chi soffre di questo disturbo sente il bisogno di non volersi assumere alcuna responsabilità per una scelta presa. Di riflesso, si genera una forte paura dell’abbandono nel soggetto, perché sa che da solo sarebbe di fatto incapace di decidere. Questa condizione lo rende maggiormente a rischio di manipolazioni e inganni.
Se l’indecisione in amore e non solo diventa patologica e paralizzante ecco a cosa sarebbe dovuta e come comportarsi
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La psicologia e le neuroscienze stanno studiando questo problema per capire quali possano essere le cause scatenanti. Le ricerche in questi settori possono anche essere d’aiuto nel capire se si è delle persone attraenti o no. Comunque, non è ancora chiaro da cosa dipenda la sindrome, tuttavia le ipotesi avanzate sono diverse. Una di queste teorizza che le ragioni siano radicate e possano avere origine nella corteccia prefrontale del cervello, che è l’area associata alla presa di decisioni.
Gli psicologi ritengono che un’altra causa possa essere nascosta in un’infanzia trascorsa con genitori eccessivamente iperprotettivi. Questo atteggiamento non aiuterebbe i figli a trovare una propria autonomia e a scoprire la propria indipendenza. Di riflesso, essi diventerebbero totalmente dipendenti dalle decisioni altrui. Altra motivazione sempre legata alla sfera dell’infanzia può essere quella di aver subito umiliazioni, oppure l’essere stati abbandonati durante la fanciullezza. Mancanza di fiducia, insicurezza e imbarazzo possono essere altre cause di questa patologia. È fondamentale richiedere l’aiuto di uno specialista che intervenga per alleviare i disturbi di ansia, stress o depressione. A questo punto si tratterà il disturbo mentale in sé, nel tentativo di migliorare le condizioni del paziente attraverso la terapia. Lo scopo sarà quello di aiutare la persona affetta da questo disturbo ad acquisire maggiore autonomia, a sviluppare abilità sociali ed a incrementare l’autostima.
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