Se la primavera per tanti è un periodo di gioia, colori e profumi per altri è il peggiore dell’anno. Il mese di marzo per molti vuol dire l’arrivo dell’allergia scatenata dalla dispersione nell’ambiente dei pollini durante il periodo di fioritura. I pollini, infatti, contengono allergeni che quando si inalano provocano una reazione anomala nel sistema immunitario simile ad un comune raffreddore. Pertanto chi ne soffre avrà lacrimazione, starnuti, naso che cola, prurito a naso e occhi, eruzioni cutanee, congestione delle mucose nasali.
In alcuni casi addirittura un senso di oppressione al torace. Talvolta oltre ad introdurre gli allergeni mediante l’inalazione, potremmo farlo involontariamente anche mediante l’alimentazione o il contatto. Ad esempio prurito e pancia gonfia potrebbero essere i segnali dell’allergia ad un metallo molto diffuso, il nichel.
Conoscere perciò l’elemento specifico cui si è allergici è fondamentale per prevenire le reazioni del nostro organismo. Nel caso di allergia al polline, il nostro sistema immunitario lo individua erroneamente come sostanza pericolosa. La produzione di anticorpi stimola alcune le cellule immunitarie a liberare istamina, una sostanza che provoca l’infiammazione. Ciò provoca le manifestazioni tipiche delle allergie, come asma, congiuntivite, orticaria e rinite.
Se l’antistaminico non fa effetto la causa potrebbe essere questa bevanda tanto amata che non è il caffè
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Dopo una visita da un allergologo e i test necessari per individuare l’allergene, sarà necessario evitare quanto possibile l’allergene responsabile della reazione del nostro organismo. Poi sarà utile assumere antistaminici che bloccano l’azione della stamina e alleviano la maggior parte dei sintomi dell’allergia, come il prurito, gli starnuti o la lacrimazione. Tuttavia è bene sapere che quando si assumono determinati farmaci, alcuni alimenti o bevande potrebbero inibire i loro effetti. In particolare, quando si assumono antistaminici si dovrebbero evitare alcuni frutti o succhi.
Infatti se l’antistaminico non fa effetto, probabilmente la causa potrebbe derivare da qualche alimento assunto. In particolare il succo di pompelmo e di arancia andrebbero evitati se si assumono farmaci antistaminici. L’interazione con questi farmaci riducono di quasi la metà l’assorbimento degli stessi nell’organismo. Nonostante l’arancia abbia incredibili effetti benefici sulla salute e sia ideale per cominciare la giornata, chi assume antistaminici, farmaci diuretici e antibiotici dovrebbe evitarla. Il suo consumo infatti potrebbe interferire con gli antistaminici, rendendoli quasi inefficaci.
È fondamentale pertanto conoscere gli alimenti e leggere attentamente il foglio illustrativo dei medicinali. In tal modo li assumeremo nel modo corretto e allevieremo i fastidiosi disturbi causati dall’allergia.
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