Ai familiari superstiti può spettare la pensione di reversibilità o quella indiretta. L’importo del trattamento, alcune volta, può essere anche molto basso. Si pensi, infatti, che al coniuge spetta una quota pari al 60% di quanto percepito dal pensionato al momento del decesso. O di quanto maturato al momento della morte, dal lavoratore che non aveva ancora diritto alla pensione. Se la pensione di reversibilità delle vedove ha un importo molto basso, l’ordinamento prevede che sia possibile aumentarlo. Esiste, infatti, anche per questa misura l’integrazione al trattamento minimo.
Integrazione al trattamento minimo, cosa è?
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L’integrazione al minimo si riconosce a tutte le pensioni calcolate con sistema misto i cui titolari rispettino determinati requisiti reddituali. Si tratta di un beneficio che lo Stato riconosce come forma di aiuto a coloro che hanno pensioni molto basse. E sono privi di altri redditi che permettano uno stile di vita dignitoso.
Le pensioni che hanno un importo al di sotto dei 524,35 euro (importo 2022) sono integrate a questo importo. A patto, appunto, che il titolare rispetti i redditi limite stabiliti e che la pensione sia stata calcolata con il sistema misto. Alle pensioni contributive, infatti, l’integrazione al trattamento minimo non si applica.
Se la pensione di reversibilità delle vedove è troppo bassa l’importo può arrivare a 524,35 euro mensili in questo modo
Le vedove e i vedovi che percepiscono trattamento ai superstiti possono, quindi, contare su questa agevolazione. Ma solo nel caso che non siano in possesso di altri redditi personali. L’integrazione della pensione a 524,35 euro mensili spetta in presenza dei seguenti redditi:
- in forma intera se il titolare ha un reddito annuo che non supera il trattamento minimo annuale (13 mensilità) , 6.816,55 euro annui;
- in misura parziale per redditi che superano i 6.816,55 euro ma rimangano al di sotto di 2 volte il trattamento minimo annuale, 13.633,1 euro annui.
Ma in questo secondo caso l’integrazione al trattamento minimo è parziale. Si calcola sottraendo al limite di 13.633,1 il reddito posseduto. La cifra che si ottiene va divisa per 13 e rappresenta l’integrazione a cui si ha diritto.
Per la vedova o il vedovo, quindi, che ha una pensione di reversibilità di importo molto basso, è possibile chiedere questa integrazione. L’importo della pensione, in questo modo, aumenterebbe fino a 524,35 euro al mese.
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