Se la banca non rispetta questo termine fondamentale non ha diritto di pretendere la fideiussione

Quando la banca non ha diritto di pretendere la fideiussione

I rapporti tra banche e clienti possono essere complessi. Infatti, le banche si trovano, normalmente, in una situazione di grande forza informativa ed economica rispetto ai soggetti con cui trattano. Questo può portare ad abusi e alla stipula di contratti illeciti. Ad esempio, pochi sanno che se la banca non rispetta un termine fondamentale previsto dalla legge, non può pretendere nulla a titolo di fideiussione. Vediamo quale.

La banca possiede nei confronti dei propri clienti una posizione di assoluta forza. Questa posizione di forza è evidente sia a livello economico che a livello informativo. Un esempio molto lampante è la constatazione per cui le banche predispongono contratti per adesione. I clienti, cioè, normalmente non trattano le condizioni contrattuali con la banca, ma si limitano a sottoscrivere dei moduli prestampati. Proprio per questa situazione di debolezza, la legge, in particolare il Testo Unico Bancario, prevede una serie di disposizioni a tutela dei clienti.

Un esempio di questa tutela rafforzata per i clienti delle banche è offerto dalle truffe online. La Cassazione ha spiegato, infatti, che la banca può essere ritenuta responsabile delle truffe online subite dei clienti quando non garantisca la sicurezza del servizio. E il giudice può obbligarla a risarcire i danni che il cliente ha subito a causa del furto. Anche i clienti, però, devono fare attenzione. Infatti, se la banca annota delle operazioni sul conto del cliente, magari verificate tramite internet banking, l’onere di contestazione ricade sul cliente stesso. La Cassazione ha spiegato che è il cliente a dover dimostrare che la banca ha fatto degli errori nell’annotare quelle operazioni.

I clienti non trattano le condizioni contrattuali con la banca

I clienti non trattano le condizioni contrattuali con la banca-proiezionidiborsa.it

La tutela del cliente della banca

Sempre riguardo la tutela del cliente della banca, si segnala una importante sentenza, numero 323 del 2022 del Tribunale di Asti. Il caso era quello di una banca che otteneva nei confronti di un fideiussore un decreto ingiuntivo per l’escussione del proprio credito. Il Tribunale ha, però, revocato lo strumento esecutivo spiegando che se la banca non rispetta questo termine fondamentale previsto dall’articolo 1957 del codice civile non può pretendere l’escussione del credito.

L’articolo 1957 prevede, infatti, che il fideiussore rimanga obbligato nei confronti del creditore solo quando questo entro 6 mesi abbia richiesto il pagamento del credito. La banca, nel caso esaminato dal Tribunale di Asti, aveva posto una clausola contrattuale che escludeva la necessità di rispettare tale termine. Il Tribunale ha obiettato, però, che questa clausola è nulla. Infatti, costituisce clausola vessatoria in base all’articolo 33 del Codice del Consumo volta a limitare l’esercizio dei diritti dei clienti.

Il Tribunale ha obiettato che questa clausola è nulla

Il Tribunale ha obiettato che questa clausola è nulla-proiezionidiborsa.it

Se la banca non rispetta questo termine fondamentale il cliente non è tenuto a pagare

Proprio per questo suo carattere vessatorio la clausola che limitava l’esercizio di diritti da parte del cliente, come quello previsto dall’articolo 1957, era da considerare nulla. Per questo, ha stabilito il Tribunale, il cliente nulla doveva alla banca che aveva richiesto l’escussione della fideiussione superato il termine dei 6 mesi. Il consiglio è, dunque, quello di verificare e leggere bene, magari con l’aiuto di un professionista di fiducia, il contenuto dei contratti bancari. Infatti, spesso capita che siano inserite clausole vessatorie che per la legge sono nulle.

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