Se ingerite, queste piante sono tossiche per cani e gatti: scopri quali. Il 38,8% degli italiani ha adottato cani e/o gatti. Tuttavia, quanti di questi sanno che alcune piante, se ingerite, possono avvelenarli? Probabilmente ben meno di quella percentuale. Per non contare, poi, quelli che non danno peso a quest’eventualità. Infatti, è diffusa la falsa credenza secondo la quale cani e gatti sarebbero in grado di riconoscere le piante nocive e che quindi non correrebbero il rischio di avvelenarsi. La verità, invece, è che questi animali tendono a masticare tutto ciò che attira la loro attenzione e che quindi sono tutt’altro che fuori pericolo.
In quest’articolo vi elencheremo alcune delle più note piante tossiche per cani e gatti. Prima di procedere, si ricorda che lo scopo dello scritto non è quello di creare allarmismo, ma di informare il lettore. Prendendo le dovute precauzioni, il problema può essere raggirato senza rimuovere le piante dall’interno della casa, dal giardino o dal balcone. Un’altra doverosa specifica da fare è che non tutte le tossine presenti all’interno di quelle che elencheremo provocano, se ingerite, la morte dell’animale. Infatti, l’avvelenamento può essere lieve o più o meno grave. Proprio per questo, procederemo analizzandole una per una. Ne abbiamo selezionate cinque e cioè quelle più note, acquistate e coltivate.
Un pericolo spesso sottovalutato
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Anche se le intossicazioni da piante non sono particolarmente frequenti, un invito a non sottovalutarle proviene da un’indagine compiuta dal CAV (Centro Antiveleni). I suoi risultati sottolineano che tra il 2000 ed il 2011 il 5,7% dei casi di avvelenamento di animali domestici segnalati è stato provocato dall’ingestione di piante tossiche.
L’elenco di alcune delle piante che se ingerite risultano tossiche per cani e gatti
Ricino
Il ricino (Ricinus Communis) è una pianta annua appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae. Può presentarsi sotto forma erbacea o arborescente, nota per l’olio che se ne ricava. Viene spesso coltivata a scopo ornamentale poiché è caratterizzata da splendide foglie e fiori. I semi contengono una fitotossina, la ricina, che viene rilasciata quando si rompono. Quindi, ingerirli non causa necessariamente un’intossicazione, ma masticarli sì.
I sintomi dell’avvelenamento causato dalla ricina sono debolezza, vomito, dolore addominale, diarrea emorragica, crampi, diminuzione della produzione di urina, prostrazione e abbattimento. Questo tipo di intossicazione, se non trattato adeguatamente, potrebbe condurre l’animale alla morte in 2-3 giorni circa.
Oleandro
L’oleandro (Nerium oleander) è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. L’oleandrina contenuta al suo interno svolge un’azione simile a quella della digossina a livello cardiaco. Tutte le parti di questa pianta, se ingerite, risultano tossiche per gli animali. La sintomatologia dell’avvelenamento da oleandro si si caratterizza per l’insorgenza di vomito, diarrea, dolore addominale, debolezza, abbattimento. Una visita veterinaria potrebbe inoltre evidenziare la presenza di problemi cardiaci, tipicamente causati da quest’intossicazione. Se non adeguatamente trattata, può risultare mortale.
Stella di Natale
La Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima), appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae, è una delle più celebri piante da appartamento. Sulla sua tossicità si è dibattuto per molto tempo. Tuttavia, questa pianta è molto più innocua di quanto si pensi. Infatti, per andare incontro a conseguenze comunque mai gravi (si parla di nausea, vomito e diarrea), un animale dovrebbe mangiarne in grosse quantità. Cosa che, in ogni caso, difficilmente farebbe.
Bella di notte
La “bella di notte” (Mirabilis japata) è una pianta erbacea tuberosa appartenente alla famiglia delle Nyctaginaceae. Di giorno, i suoi fiori appassiscono per poi tornare rigogliosi e vividi durante le ore notturne. La presenza di alcaloidi e arabinosio al loro interno ne rende tossici le radici e i semi. Ingerirli provoca l’irritazione del tratto digerente, con conseguenti disagi. Meno frequentemente, un’intossicazione da ”bella di notte” può essere anche causa di stati confusionali e della momentanea dilatazione delle pupille dell’animale. In un esemplare gravido, invece, può provocare un aborto spontaneo.
Agrifoglio
L’agrifoglio (Llex aquifolium) è un arbusto o albero sempreverde della famiglia delle Aquifoliacee. L’intossicazione da bacche e foglie di agrifoglio è caratterizzata dalla comparsa di sintomi come vomito, diarrea e torpore. Se non trattata adeguatamente, può condurre l’animale ad uno stato comatoso ed in seguito alla morte.
Cosa bisogna fare se un animale ha ingerito una pianta velenosa?
In questo caso, è bene contattare tempestivamente un veterinario ed evitare di affidarsi a soluzioni fai da te.
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